Io dipendente, lei padrona
Data: 06/01/2018,
Categorie:
Lesbo
Autore: @@@@@@@@, Fonte: EroticiRacconti
... camicetta che li sosteneva ancor di più, se possibile; con il rossetto rosso sbavato agli angoli della bocca , i capelli un po' disordinati, il viso quasi sofferente dalla voglia che ha di possedermi e di possedere il mio desiderio, vuole vedermi godere. Gli occhi rossi che esaltano ancor più quel colore così particolare dell'iride. Mi sembra sia una prostituta che ha fatto sesso mercenario per una vita senza mai trarne benefici fisici e adesso, ha trovato finalmente qualcosa che le piace davvero. - Torna qui!- la imploro, mentre mi sbottono la camicetta di lino nera, abbasso le coppe del mio reggipetto, mostrando le mie doti che hanno dato il via a tutto questo. - Implorami, dimmi che hai bisogno che sia proprio io a farti godere. Mettiti in ginocchio. Chiamami PADRONA! - Vuole condurre il gioco. Ma io sono in balia di lei, ormai, e non posso tornare indietro. La accontento. Se vuole che io sia la sua schiava d'amore, ebbene che sia! Mi metto in ginocchio, ma prima mi sfilo i pantaloni. - Voglio scoparti con in dosso mutandine e reggiseno. Sposta le mutandine da una parte, come ho fatto io prima e lascia il resto come sta. Mi darà l' idea di scopare con una scrofa in calore- adesso la sua voce è imperante, è ovvio che vuole comandare e la sua nuova acquisita volgarità non fa altro che acuire un desiderio già devastante. - Fatti vedere bene mentre le sposti- Lei in piedi davanti a me, io in ginocchio , gambe aperte con due dita che prima succhio, sposto lentamente , ...
... guardandola, le mutandine da un lato. - Adesso PADRONA, possiedimi, ti prego!- Avanza elegante verso di me. Si alza la longuette e l'arriccia sistemandola fin sopra la vita. Si tocca i capezzoli con quelle sue belle unghie lunghe color del mare. Con l'altra mano sposta anch'ella , da un lato, le mutandine di pizzo trasparenti mostrando due grandi labbra carnose, glabre, da cui predomina un bottone rosso pulsante che stuzzica tra l'indice ed il medio -Vieni qui, e fai il tuo dovere- mi ordina passandosi la lingua sulle labbra. Non me lo lascio ripetere due volte, apro meglio le sue cosce con le mani e senza alcun preliminare vado a suggere quel fiore vivo e pulsante il cui nettare mi offusca la mente, mi scuote le membra;il cui profumo mi rende completamente schiava di quell'essere così potente sessualmente, da convincermi a divenire sua schiava. Allyson è sparita.Allyson non esiste più. Avida assaporo quel frutto succoso come fosse la prima volta che lo assaggio, le mie mani modellano il suo ventre, il suo seno, non sanno più cosa afferrare. Lei respira veloce, sa di non poter urlare di piacere e so che lo farebbe se solo fossimo lontane da qui. Si tira i capelli per non farlo, mi spinge la testa quasi volesse che io entrassi tutta dentro di lei. Così, Non paga mi ordina di ifilarle dentro le dita, prima una, poi due, tre, infine quattro e mentre cerco di ifilarle la quinta, continuando a mangiarla tutta, mi ordina a voce relativamente bassa -Penatrami tutta, riempimi con tutta la ...