Confessioni di una mente perversa. -4a parte
Data: 28/07/2021,
Categorie:
Etero
Autore: sexitraumer, Fonte: Annunci69
... medico scolastico, che l’ha detto a tuo figlio Antongiulio che frequenta la stessa scuola, e ne ha parlato con me…direi che ti stanno gestendo la cosa in famiglia…chiaramente non sei la sola che fuma spinelli a scuola…ma …non credi che ti sei esposta troppo? Magari questa Marta non butta le cicche delle sigarette rollate per terra davanti a tutti con, come dire… strafottenza, no ?!”
“Se c’è una che si esposta troppo è proprio Marta, la professoressa di religioni orientali: se ne fa quattro-cinque la volta!”
“Perché ti agiti? Quattro-cinque la volta cosa?”
“Di ragazzi, scopa…scopa anche a gang-bang…lo so perché l’ho seguita…questo Antongiulio non te l’ha detto, vero dottore?”
“Che mi doveva dire?”
“Della gita…”
“Gita?”
“Sì: …avendo visto, una sera prima, Antongiulio chiedermi venti euro, più l’autorizzazione per una gita scolastica, che in un paio di telefonate a scuola, scoprii in realtà essere inesistente; allora perché me le aveva chieste secondo te?”
Il medico mi fissava reggendo il mio sguardo: se gli fissavo gli occhi avevo quella odiosa sensazione che mi toccava riavviare il tempo…un’altra volta l’immagine dell’orizzonte marrone! Forse già che c’ero ne avrei dovuto parlare al dottore; ma non mi andava, anche se non era di quelli che ti accusano di mentire…come era sempre suo costume ascoltava senza spazientirsi, poi faceva una diagnosi accompagnata da un consiglio alla “chi vuol capire, capisca!” …
Proseguii, più che altro per me stessa; ...
... sentivo il bisogno di ricordare, e naturalmente raccontare:
Trovai la mia autorizzazione firmata dentro le pagine di un giornaletto lasciato a casa il giorno in cui doveva portarla a scuola insieme con i soldi. Come sua madre conoscevo la sua velocità di cammino media, per cui gli diedi tre minuti di vantaggio dato che quel giorno non aveva preso il pulmino insieme all’amico solito…lo pedinai piuttosto bene. Tanto che quando arrivò a scuola la mia collega ed amica Marta Kopelij, insegnante di storia delle religioni orientali, nel liceo dove lavoriamo entrambe, li stava aspettando fuori dalla recinzione: lei più altri cinque ragazzi di quinto sicuramente maggiorenni, ed il mio Antongiulio che non aveva ancora compiuto nemmeno i sedici anni. Comunque erano tutti in attesa, ne avevo riconosciuti un paio perché della classe in cui facevo supplenza: Christian Bernelli, un bel biondino molto curato nella persona e nei vestiti di buon taglio e materiale; la prima volta che lo vidi malignai che fosse gay; e Lenin Vallone-Marras, un bel giovane dai capelli ricci e scuri, sempre con quegli odiosi completi jeans abbinati malamente ad una camicia da boscaiolo, che proprio non gli donava; immancabile anche quella volta sul bavero della giacca jeans la sua spilletta con lo stemma, e con la sigla internazionale dell’URSS in cirillico, da noi letta come CCCP; gli altri tre erano due castani in giacca a vento, e un moro tarchiato con una felpa rossa, suo malgrado già semicalvo, non ricordavo ...