1. Confessioni di una mente perversa. -4a parte


    Data: 28/07/2021, Categorie: Etero Autore: sexitraumer, Fonte: Annunci69

    ... esterno.”
    
    La macchina si mosse. Guardavo la strada con distacco, la macchina ripassò verso il luogo dell’incidente, dove rallentò a causa anche di un semaforo nel nostro senso di marcia opposto alla strada dell’incidente.
    
    “Guarda Leda, il posto dell’incidente. Non ricordi niente?”
    
    “Niente del tutto dottore! Forse è colpa delle canne…sì forse è colpa delle canne. Ora che mi ricordo ne ho fumata una stamattina, per andare al bagno…”
    
    “Guarda meglio Leda…”
    
    “Perché devo guardare?”
    
    “Ah, scusa non sapevo che non volessi! ...ma come mai?”
    
    Sconsolata ripetei:
    
    “Dottore mio, ho parlato coi carabinieri stamattina… mi sono dovuta divincolare… non volevano lasciarmi andare via! Te lo giuro! Se mi vedono mi fermano di nuovo! No, basta ! Dai! Che poi Dai è pure il mio cognome… sai le risate?!”
    
    “Le risate? …dare un cognome falso non so se sia reato… però…”
    
    “Ah, ah…però…cosa?”
    
    “Leda, dal libretto che mi hai sempre mostrato… tu di cognome fai Bonelli ! Cos’è questa storia del cognome Dai? … per caso era quello di mamma tua?”
    
    Pensai un attimo…un lunghissimo attimo…
    
    “…”
    
    “…Leda… ?...”
    
    “N…eh…?!...no, no… il cognome di… di mamma era Cardosi… pa… papà …si chiama …Giuseppe…”
    
    “Giuseppe…”
    
    “Giu …Giuseppe Bonelli!”
    
    “Guarda meglio Leda! … Leda Bonelli…è il tuo nome…anche adesso!”
    
    Abbassai il finestrino per guardare meglio, ma da lontano ovviamente, e arretrando la testa verso dietro. Dei carabinieri stavano facendo dei rilievi, una persona con un ...
    ... impermeabile beige stava per voltarsi lentamente verso di me; credevo avesse intenzione di guardarmi, e prima che la sua faccia preoccupata intercettasse la mia, ero pronta a distogliere lo sguardo; magari era uno della polizia criminale, gente con la quale non vorrei mai avere a che fare; e se avessero voluto fermarmi di nuovo? Altro che “si tenga a disposizione!” Affanculo dovete andare…la faccia si voltò: non avevo mai visto quell’uomo: mi guardò con una certa aria di sufficienza, e guardando verso di me, accennò un sorrisino ironico, che in pochi istanti divenne uno sguardo minaccioso; quella metamorfosi mi suscitò del disagio, per cui alzai il finestrino per non guardare più. Eppure era il quartiere dove conducevo la vita di tutti i giorni. Conoscevo di vista passanti, vie, e negozi, ed aneddoti non sempre di pettegolezzo; ovviamente ce ne erano pure su di me… e mio figlio da quando il mio compagno mi ha lasciata. Anche il dottore ormai si era arreso:
    
    “Leda, a tuo figlio ho dovuto spiegarlo, e ha capito, ma te vedo che sei proprio una capa tosta…”
    
    “Ma ti rendi conto dottore che la mia amica Marta, un’insegnante di ruolo come me, cioè no…lei è di ruolo, io sono precaria…ma anche lei! Anche lei! Quella si fuma canne né più, né meno della sottoscritta, e nessuno per questo avverte il suo medico curante!”
    
    “Ma Leda, perché la stai prendendo così a male ?! Mai mi sognerei di denunziarti…e comunque adesso sarebbe inutile…ormai! Sai, il preside De Altis l’ha detto al ...
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