1. Confessioni di una mente perversa. -4a parte


    Data: 28/07/2021, Categorie: Etero Autore: sexitraumer, Fonte: Annunci69

    ... veloce masturbazione: avevo bisogno di scaricarmi: chiusi gli occhi, e cominciai a roteare le mie dita sulla mia fica, cercando di pensare alla faccia di Antongiulio leccatore di fica, ed esaltato inculatore della sua professoressa. Me la masturbai furiosamente, e venni cacciando anche un urletto; ma ero lontana e non potevano avermi sentita.
    
    “AHNNNN ! Ahnnnn ! Ahnnnnn ! Uh ! Uh !...sìiiiiiiiiii ! Ahnn ! Ahnnn ! Ahnnn, porco Antongiulio! Porco ! Sì ! HUH ! Uhmmmmm”
    
    Mentre godevo, - e godevo ve l’assicuro! – avevo la sensazione che mamma mi spiasse con disapprovazione, ma chiaramente…ohhhhhh !
    
    La mia fica squirtò un paio di schizzetti…
    
    “AHNN ! AHN !”
    
    Guardai meglio: mamma non c’era; a quel punto poi mi sedetti per urinare, e finito di vuotare la vescica nel terreno me ne andai sudata e soddisfatta. Quella notte stessa, a casa, dopo essermi dominata facendo finta di non sapere niente per non turbare Antongiulio, nel mio letto, sola, mi toccai di nuovo cercando di rivivere ancora una volta quei momenti, ed intanto mi masturbai anche la mente immaginando di andare in camera di Antongiulio, svegliarlo, e costringerlo a scoparmi come aveva realmente fatto con la mia amica e collega Marta…al culmine della goduta della mia masturbazione semi silenziosa, mi scaricai di nuovo, e rimossi la mia voglia di sesso con mio figlio, quella sera…ma mi promisi che avrei provato a sedurlo alla prima occasione, quando fosse passato un certo lasso di tempo…
    
    Non ricordavo affatto ...
    ... quanta parte del mio racconto fosse arrivata al buon dottor Maniglia, che continuava a guardarmi silenziosamente con aria di compatimento. A tratti la sua immagine sembrava ferma e fissa. I suoi occhi forse mi avevano scrutata durante il mio racconto, e doveva essersi fatto un’idea di quello che avevo passato vedendo mio figlio Antongiulio partecipare ad una gang-bang per le fratte intorno al liceo; mi guardava senza dirmi niente. Forse nella sua testa si stava chiedendo chi fra me e Antongiulio, o anche il preside o il medico scolastico avessero parlato troppo…
    
    Del resto erano più di 30 anni che vivevo lì, possibile che il dottor Maniglia si meravigliasse del mio carattere o del mio comprendonio? Il taxista mi chiedevo se sapesse dove ci stesse portando, ma tanto nemmeno io avevo troppa voglia di chiederglielo. Viaggiare servita era piacevole, e non sarei stata io a pagare quella corsa. Eravamo arrivati nei pressi del policlinico; prese l’entrata per le auto, ma non quella che portava ad esempio al Pronto Soccorso; viceversa un’altra che dava sul lato opposto dietro della grande infrastruttura. Dopo pochi istanti la macchina si fermò: il dottor Maniglia mi strinse cordialmente la mano senza una parola tenendo le sue palpebre basse; apprezzai il calore della sua stretta e il lieve sorriso che mi fece, poi pagò il taxista, e scese dalla macchina. Entrò verso un ingresso secondario, e scomparve rapidamente dalla mia vista…io rivolgendomi al taxista dissi:
    
    “Senta, io non so ...
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