1. Confessioni di una mente perversa. -4a parte


    Data: 28/07/2021, Categorie: Etero Autore: sexitraumer, Fonte: Annunci69

    ... gli avevo fatto ?! Gente del personale interno, medico e infermieristico, e ogni tipo di civili andavano e venivano. Non sapevo dove mi stesse portando, ma la stavo seguendo fiduciosa…le chiesi:
    
    “Come mai sei qui?”
    
    “In realtà sei tu che sei qui, e già da un po’ cara nipote! Mi hanno chiesto di venirti ad accogliere…insomma sto facendo un favore a delle persone, visto che quelle che hai incontrato finora non ci sono riuscite…”
    
    “Riuscite? ...a far cosa?”
    
    “A farti capire come stanno le cose adesso…”
    
    “…e scusa! Come devono stare?”
    
    “Senti, il bar è chiuso; ti va qualcosa alla macchinetta? Non so un caffè…”
    
    Si fermò presso una macchinetta per le bibite, con le sue lucette accese.
    
    “Va bene, ma io non ho monete…”
    
    “Non preoccuparti, ho io la chiavetta magnetica.”
    
    Fece il gesto di mettere la chiavetta nello slot, ce ne erano un paio pure nel liceo dove lavoravo, che ora avevo la sensazione che non fosse solo lontano nello spazio, ma con un certo disagio interiore, anche nel tempo; sembrò che la girasse, ma non ero riuscita a vederlo il gesto. Intanto la macchinetta iniziò ad erogare il primo bicchierino con la nera colata. Un mezzo minuto, poi zia Adriana mi diede il piccolo bicchiere…
    
    “Non abbiamo regolato lo zucchero…vuoi il prossimo? Prendo io il tuo…”
    
    “No, grazie zia. Lo prendo anche amaro…”
    
    Arrivò anche il suo, e ci mettemmo a berlo. Il sapore del mio non era né dolce, né amaro; però mi era piaciuto mandarlo giù. Anche zia Adriana prese il ...
    ... suo, poi le cadde il mini bicchiere davanti a me: lo raccolsi per non lasciarlo a terra. Istintivamente guardai nel fondo, casomai e… il fondo era del bianco più bianco. Guardai zia Adriana, che mi sorrise…
    
    “L’hai praticamente ripulito, zia.”
    
    “No, il motivo è un altro Leda.”
    
    “Vediamo se indovino: hai una lingua permeabilissima, o hai solo finto di prenderlo…”
    
    “…mah vedo che non riesci ad abituarti…comunque…uhmm…diciamo…diciamo che nella chiavetta ne era rimasto per uno solo…per non offenderti ho preso il solo bicchiere che è gratuito…”
    
    “No, non è gratuito zia: costa dieci cents il solo bicchiere…si vede che quelle erano rimaste dopo il mio…”
    
    “Sediamoci qui in attesa che aprano il reparto…”
    
    Ci sedemmo e per colpa del caffè e della tensione fino a quel momento chiesi a zia Adriana se sapesse dov’era la toilette…e me la indicò:
    
    “Due porte avanti in fondo. La trovi. Se proprio ti dovesse servire…”
    
    Andai al bagno senza darle il tempo di finire la frase in quel corridoio ormai vuoto; entrai in bagno e mi sedetti sul water per vuotare la vescica. Finito di urinare mi rilassai, e mi liberai anche di un po’ d’aria; poi sapendo che mia zia mi stava aspettando uscì dal cubicolo col water tirando la corda. L’acqua non volle uscire, tentai più volte, ma alla fine mi arresi, ed uscii nel piccolo atrio interno. Istintivamente aprii il rubinetto dell’acqua per lavarmi le mani; stavolta l’acqua uscì, ma all’improvviso mi spaventai: feci per guardarmi allo specchio e ...
«12...171819...23»