Diario di una Cagna
Data: 30/07/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Patrizia V., Fonte: EroticiRacconti
... dispiace, abbiamo il pelapatate elettrico! Scoppio a piangere mentre Pat accende i motori: - Pat! La skipper si gira con aria infastidita: - E va bene, sali a bordo, stupida cagna! La passerella si sta già muovendo sulle rotelle che poggiano sul molo, e Jasmine è pronta a tirarla a bordo. Faccio per salire di corsa, poi mi ricordo che mi è proibito toccarla con i piedi, così mi butto sulle ginocchia e comincio a gattonare velocemente mentre la barca vibra tutta, riprendendo velocemente vita. Rotolo sul ponte con la mia sacca mentre Jasmine issa la passerella a bordo e la Serenissima si allontana lentamente dal molo. Appena in tempo… Rimango lì a poppa sotto il gonfalone di San Marco che garrisce pigramente alla brezza del mattino mentre Pat pilota con disinvoltura la grossa imbarcazione fuori dallo stretto porticciolo di Cap e poi lungo il breve canale che conduce in mare aperto. Me ne sto seduta nuda sul ponte, accanto alle corde d’ormeggio che Jasmine ha appena ritirato e arrotolato ordinatamente. Quando usciamo oltre la diga foranea e sfiliamo davanti alla spiaggia prima di puntare verso il mare aperto, Jasmine torna da me con una ciotola d’acqua: la appoggia sul ponte accanto a me, poi senza dire niente mi rimette il guinzaglio che avevo nella sacca e mi lega all’asta della bandiera. Sono una cagna, e non mi è permesso andare in giro per la barca mentre l’equipaggio è impegnato nella manovra… Jas mi prende anche il cellulare. Non ho la forza o il coraggio di protestare; ...
... del resto, è anche scarico. Un’ora più tardi Jasmine mi restituisce il cellulare, ben carico. Ma non importa, visto che siamo in mezzo al Mediterraneo e non c’è campo… Almeno posso aggiornare il mio diario. Mentre digito nervosamente la minuscola tastiera mi viene in mente che non so neppure dove stiamo andando. Credo che siamo dirette a est, quindi immagino che stiamo facendo rotta verso l’Italia, ma non ho idea di dove esattamente: Sicilia? Sardegna? Genova? Napoli? Non ne ho idea. Ma non credo abbia troppa importanza, a questo punto. Dopo che le lesbiche e la loro marinaia hanno mangiato, Jasmine mi porta gli avanzi in un’altra ciotola: pesce e cuscus… Ne deduco che Jas oltre che da marinaio fa anche da cuoca. Un’ottima cuoca, lo ammetto: il pesce è delizioso anche se ormai freddo. Il sole picchia e comincio a sentirmi un po’ stordita: non sono come Franco che non regge l’esposizione prolungata, ma comincio a essere rosolata come un’aragosta e non vorrei che Jas mi servisse per cena alle lesbiche, magari con un po’ di limone. Frugo nella mia sacca e trovo l’olio solare: meno male… Mi cospargo per bene e mi consolo pensando che quando riuscirò a tornare a casa avrò un’abbronzatura che sarà l’invidia di tutte le mie amiche. Eva e Pat hanno una tintarella integrale assolutamente perfetta: si vede che sono abituate a stare nude a bordo. Tutte e due indossano solo gli occhiali da sole; Pat porta anche un orologio da polso maschile, mentre Eva ha una graziosa cavigliera d’oro, ma ...