I giardinetti 2
Data: 06/01/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: overbsx
CREDO SIA IMPORTANTE FARE UNA PREMESSA AI LETTORI: i particolari…. di cui si parla nella storia “I GIARDINETTI”, vera o inventata che sia, risalgono a tanti e tanti anni fa; e precisamente in un’epoca dove ancora poteva praticarsi sesso orale completo nella quasi massima sicurezza; oggi astenetevi a farlo senza precauzioni, e forse non bastano neanche quelle. Bene proseguiamo.
Quella notte non riuscivo a prendere sonno, pensavo a quel latte che ormai chiamavo sborra, nella mia bocca. Volli provare a prendere la mia, mi segai e feci attenzione a godere sulla mano che subito dopo leccai; lo feci due volte in pochissimo tempo. L’unica cosa positiva che trovai fu quella di non sporcare le lenzuola e di non dovermi alzare per lavarmi; per il resto non fu molto entusiasmante per come lo era stato col signore. Anzi constatai che dopo aver sborrato il desiderio di leccarla scompariva, e poi la mia non era calda come quella del signore.
La mattina successiva, a scuola pensavo solo a quello che era accaduto, avevo in mente ogni secondo trascorso nei gabinetti, pensavo a quelle grosse palle pendenti del signore; mi convinsi che la sua quantità di sborra era dovuta alle grosse borse, e siccome le mie erano piccole, anche la sborra era poca e fredda. Il pomeriggio mia madre volle farmi fare i compiti insieme a lei, la scongiurai di mandarmi prima a giocare come al solito; ma non volle sentire ragione in quanto nel pomeriggio lei sarebbe dovuta uscire. Verso le cinque mi liberai ...
... finalmente da quell’impegno e subito corsi ai giardinetti. Passai dallo spiazzo dove di solito giochiamo, ma trovai solo alcuni ragazzi che ormai andavano via. Fu del tutto naturale, come se non dipendesse dalla mia volontà, incamminarmi verso il vialetto che portava ai gabinetti.
Il signore era seduto all’ingresso, mi tremavano le gambe e mi fermai: con lo sguardo cercavo un riparo, volevo nascondermi, purtroppo sul viale vi erano solo siepi basse, mi vergognavo, sentivo un fuoco su tutto il corpo, mi misi seduto su una panchina. Il signore probabilmente comprese il mio imbarazzo, ed alzatosi, scomparve all’interno. Rimasi seduto non ricordo per quanto tempo; poi pensai che era quasi ora di chiusura, decisi di andare via, volevo andare via ma ero anche curioso di vedere il signore.
Non avevo molto tempo, pensai di andare a bere, sarebbe stata un bella scusa per scendere ai gabinetti. Mi alzai e lentamente, guardandomi intorno per capire se potessero vedermi, arrivai alle scale. Il silenzio era assoluto, una volta sceso mi fiondai al lavabo, e mentre col capo curvo assaggiavo l’acqua, vidi il signore di schiena vicino all’orinatoio. L’acqua mi colava dal rubinetto sulle labbra socchiuse, i miei occhi erano rivolti a lui, di colpo il signore si girò mostrandomi il randello che agitava con la mano. Non bevevo più, rimasi incantato da quel grosso pisellone, era a circa 3 metri da me, e senza rendermene conto mi avvicinai a lui. Il signore continuava a far roteare quel bastone ...