1. La vera storia di Caino e Abele.


    Data: 02/08/2021, Categorie: interviste, Autore: Tibet

    ... baciata, leccata e morsa dalla sua. Le mie mani la tenevano fortemente per le natiche tanto sode da parere marmo. E i suoi gemiti… mentre mi portava la testa sul seno e mi faceva baciare e mordere i suoi capezzoli. Poi… il mio piacere. Forte… assurdo. Tanto forte da farmi perdere la coerenza. Mi sembrava di fondermi e di riempirla della mia anima. Tutto il giorno durò…- Un attimo di pausa, tirò fuori una altra banconota e andai al banco. Riempimmo i bicchieri e bevemmo. -Fu un giorno di assoluta pazzia, lei era senza limiti e la mia resistenza la sorprese. Fece molti commenti comparativi con Abele, io un toro… lui un agnello. Per quel giorno fu solo passione, i nostri congiungimenti erano continui e durarono fino al tardo pomeriggio. Se ripenso al corpo e alla passione di lei…- Mi incuriosiva una cosa ne chiesi conferma… -E tuo padre… dio…?- -Nulla… temevo la sua collera, avevo preso la donna del suo figliolo prediletto, no? Nulla, nessun segno di lui, ma era logico che fosse così. Dopo lo capii benissimo…- -Continua…- Ormai ero preso dalla storia, ne vedevo la fine e ne cercavo conferma. -Dal giorno dopo lei iniziò il lavoro di convincimento. Mi cercava, mi si appoggiava, mi toccava e si faceva toccare e mi diceva a voce bassa… con voce calda e roca… mi diceva quanto sarebbe stato bello essere soli. Senza Abele ci si sarebbe potuto congiungere, farlo fino alla soddisfazione totale dei sensi. Cercava ogni attimo di trovarmi da solo. La presi varie volte in amplessi ...
    ... animaleschi, di pochi attimi… amplessi nei quali godevamo in maniera assurda. Per poi… subito dopo essere di nuovo in preda alla passione. E la notte? Quelle poche volte che Abele la cercava, lei.. con delle proteste nei suoi confronti, mi faceva capire che non lo gradiva, che ormai voleva solo me. Era un gioco sottile il suo… mi minava la volontà…- Ora sapevo e attesi la sua conclusione… -E quando lei me lo chiese… io ero pronto.- -Lo facesti come?- -Lei mi chiese di ucciderlo. Che poi saremmo stati noi due, io e lei e successivamente noi con i nostri figli. E io mi convinsi… lo uccisi. Lo sorpresi mentre dormiva e lo sgozzai come uno degli agnelli che preparavo per lui… morì in un lago di sangue. Presi paura e lo portai lontano, lo buttai da un dirupo. Ora ero consapevole di quello che avevo fatto. Tornai nel terrore… e trovai lui ad aspettarmi. Lui… dio, nostro padre. Lei era sparita… non la rividi mai più, alla fine era solo una pedina del suo gioco. Lui con lo sguardo di fuoco mi chiese… - dove è Abele? Dove è tuo fratello?- e io pur terrorizzato gli risposi..- Come posso saperlo? Sono forse il guardiano di mio fratello- -Perché non ti punì? E ti lasciò vivo?- Ma sapevo la risposta… -Gli servivo vivo… tutto era stato concertato, ma non capisci? Il bene e il male. Io Caino… la figura carica di livore, di invidia, il brutto, il diverso. E lui Abele la luce, la bontà, l’intelligenza, la bellezza. L’eterna contrapposizione fra bene e male. Fra il giusto e il perduto. Per promuovere il ...