1. Di padre in figlio...


    Data: 03/08/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Sergio78savona, Fonte: Annunci69

    Questo è il seguito del mio racconto sulle mie prime esperienze sessuali.
    
    Come l'altra volta, sono graditi i vostri commenti, e mi fa piacere vedere che il mio passato è piaciuto a così tanti!
    
    Grazie!
    
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    Da quella inebrainte mattina in cui Stefano finalmente aveva spazzato via la mia inutile verginità anale, sono passate quasi 2 settimane, tempo nel quale mi ero ben guardato dal far parola dell'accaduto con chiunque, primo tra tutti Giulio. Tenevo moltissimo al mio migliore amico: lo conoscevo da 6 anni, e avevamo avuto le prime, tenere esperienze insieme, era stato il primo che avevo fatto godere, e in generale con lui non avevo segreti. Potevamo parlare di tutto, fantasticavamo su attori, amici, compagni di scuola e qqualsiasi altro uomo che ci piacesse da entrambi i punti di vista, attivo lui e passivo io.
    
    Negli ultimi giorni, però, lui era molto distaccato e freddo. Prima di tutto, non ero più stato a casa sua: per una ragione o per l'altra, c'era sempre una scusa per cui non c'era, e questa era una enorme bugia, ne ero certo. Inoltre, spesso a scuola, ci appartavamo nei bagni e ci facevamo "le coccole", come le chiamavamo noi. Nessuna penetrazione, ma ci chiudevamo in un cubicolo e ci baciavamo appassionatamente, oppure facevamo la pipì insieme, e poi io lo masturbavo. Da qualche giorno questo non succedeva più, e la cosa mi insospettiva parecchio, dovevo indagare.
    
    Così un pomeriggio, dopo l'ennesimo "impegno" che ci ...
    ... avrebbe impedito di stare a casa sua, decido di tendergli un tranello: chiamo a casa sua, sul fisso, e risponde Anna, sua mamma. Io maschero leggermente la voce, tenendola un po' più bassa, mi presento come Luca, e chiedo di parlare con Giulio. Anna, ingenuamente, mi dice che sta giocando ai videogiochi, ma che me lo passa subito. A quel punto attacco la cornetta.
    
    Il mattino dopo faccio passare la mattinata e all'uscita da scuola mi avvicino a Giulio e gli sussurro all'orecchio "Guarda che il Luca di ieri al telefono ero io. Dobbiamo parlarne." Lui arrossisce, balbetta, e poi accetta, dandomi appuntamento da lui, come ai vecchi tempi, quel pomeriggio.
    
    Quando arrivo da lui sono ansioso di conoscere le sue motivazioni, ma anche impaurito perché se qualcosa nadasse storto rischierei di non vedere più ne lui ne Stefano, e siccome sento da morire la mancanza di entrambi, ho paura di fare una cazzata.
    
    Suono alla porta e gelo immediatamente: "Chi è?" non me lo chiede Giulio, ma Stefano... Ma come? Non dovevamo essere soli? Io e lui? ...
    
    Attimo di incertezza, poi "Sono io.. Sono Sergio... Cercavo Giulio..." lui calmissimo: "Si, lo so, ti stavamo aspettando." A quel punto i miei piani vanno a farsi benedire e sono definitivamente in preda al panico. Mi aspettavano insieme??? Che vuol dire? Per cosa?
    
    Passo un paio di minuti buoni a cercare di respirare normalmente, poi salgo in ascensore e arrivo davanti casa. La porta è socchiusa, come al solito e la apro con un timido ...
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