1. Al terzo piano


    Data: 03/08/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Urcaloca

    ... prese con entrambe le mani e con un sospiro la posò sul seno con un’espressione di calda ansia.
    
    Restai interdetto, non sapevo cosa fare e feci la cosa più naturale del mondo, palpai le tette infilando le dita fra i bottoni, incontrai un capezzolo segno che come sospettavo non portava reggiseno e al pizzicarlo mugolò chiudendo gli occhi.
    
    Era più che sufficiente per eccitarmi e così abbassai entrambe le mani per sollevare il vestitino sopra gli slip e schiacciatala contro la porta li abbassai.
    
    Gina ansimava e rapidamente sbottonai alcuni bottoni mettendo a nudo figa e tette, ora lei mi guardava con aria di sfida, immaginari sottotitoli avrebbero recitato:
    
    “Vediamo cosa sai fare pivello!”
    
    Non feci nulla di particolarmente fantasioso, in quanto aperti i pantaloni estrassi il cazzo mentre gli slip si arrotolavano alle caviglie e dopo essermi posizionato glielo infilai nella figa.
    
    Ci guardammo negli occhi mentre iniziavo a fare su e giù, era un gioco di sguardi e di sessi
    
    “Ecco vedi quello che so fare brutta vacca”
    
    “Si ma non credere che mi basti, dacci dentro, fammi sentire la cappella, spingi l’uccello nella figa”
    
    Gemevamo ma non dicevamo una parola, poi forse troppo presto per la mia amante, sentii che stavo per sborrare. Per quanto non esperto non commisi l’errore di chiedere se potevo sbrinciarle dentro, doveva essere in menopausa da tempo e quindi mi godetti l’eiaculazione e il successivo momento di calma mentre il cazzo si riduceva di ...
    ... dimensioni.
    
    Solo in quel momento lei avvicinò le labbra alle mie e mi baciò dolcemente, io risposi e poi scesi alle tette e le baciai i capezzoli che avevo visto sussultare dinanzi a me fino a pochi secondi prima.
    
    Non sapevo cosa dire e anche lei voleva evitare di dire frasi che potessero essere equivocate o ritenute troppo altisonanti, cosa era accaduto era chiaro e il seguito lo si sarebbe vissuto si spera senza drammi o esagerazioni.
    
    In birreria con gli amici ero però distratto, pensavo al culo di lei che batteva contro la porta, ai suoi capezzoli scusi e tesi, ai suoi occhi desiderosi di sesso.
    
    Il giorno seguente attesi con ansia il ritorno a casa dal lavoro, e mentre parcheggiavo alzai gli occhi verso il balcone al terzo piano, Gina era li, conosceva i miei orari.
    
    Senza neppure entrare in casa salii da lei. Aprì con un sorriso e stava per invitarmi a prendere una fetta torta, o chissà cos’altro ma era altro che volevo.
    
    In modo arrogante la afferrai per le spalle e la spinsi giù, conscio che era un azzardo, avrebbe potuto anche prenderla male. Ma ero troppo infoiato e la giornata troppo lunga nell’attesa, avevo bisogno di qualcosa di forte.
    
    Lei in verità non parve molto contrariata, voleva un ragazzo giovane e la foga era una conseguenza dell’età.
    
    Prese in bocca la cappella e io contrariamente alla sera prima parlavo, parlavo eccome incitandola ad avvolgere la cappella con la lingua e a toccarmi i coglioni.
    
    Lei dopo aver leccato il cazzo per un po’ iniziò a ...