1. Al terzo piano


    Data: 03/08/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Urcaloca

    ... passare le dita sulla fessura del mio culo
    
    -E bravo il mio ragazzetto, non vedevi l’ora di farti fare un bel pompino, vero? Non aspettavi altro che infilarmi il cazzo in bocca maiale-
    
    Avevamo superato la fase dello stupore e preso confidenza, con i miei coglioni fra le sue dita e il mio glande fra le sue labbra mi accorsi che stavamo diventando amanti.
    
    La considerazione mi portò rapidamente all’orgasmo e grugnendo scaricai le palle dentro la sua bocca.
    
    Lo scarico dell’eccitazione mi pose di fronte al modo in selvaggio in cui mi ero comportato, da vera bestia, fra l’altro con la padrona di casa.
    
    Mi accucciai per guardare Gina in faccia e aspettandomi il peggio, lei invece ora che la avevo di fronte sembrava quasi divertita. E guardando la mia faccia afflitta accostò la bocca alla mia, sapeva di sperma ovviamente ma il bacio era caldo e sensuale.
    
    -Piccolo mio sei davvero un po’ confuso e agitato, spero che con le tue amichette non ti comporti così. Sai alla mia età ho imparato a comprendere che se un uomo ha i coglioni pieni non ragiona più. Ma le ragazzine non hanno questa pazienza-
    
    -Scusami comunque, mi sono comportato da animale-
    
    Ci rialzammo e io pensai che avremmo continuato l’incontro sul letto, ma lei invece mi congedo.
    
    -Ora vai a casa, tuo padre ti aspetta, scusa ma non voglio che sospetti quel che combiniamo.
    
    Se vuoi una sera puoi venire a cena e magari fermarti a dormire così potremo stare insieme con calma-
    
    -Sarebbe splendido- ...
    ... dissi
    
    -Se puoi possiamo fare domani sera-
    
    -Alle otto?-
    
    -Alle otto- confermò
    
    La sera successiva dopo aver raccontato di una cena fuori città a mio papà uscii di casa con una bottiglia di vino sottobraccio, solo che invece di uscire in strada salii le scale.
    
    Mi venne ad aprire Gina con una mise decisamente più elegante della prima sera, un vestitino nero con gonnellina corta svolazzante, che lasciava scoperte le gambe vero suo punto di forza e fasciava il seno da cui trasparivano i capezzoli, fresca di parrucchiere ed ero certo anche di estetista lasciava una scia di profumo mentre mi precedeva in sala da pranzo.
    
    Aveva già preparata la cena e ci mettemmo a tavola, mangiammo per pura formalità, come per pura formalità intrattenemmo una conversazione sulle condizioni di salute di mio padre, sui suoi figli e nipotini (sigh), e su varie chiacchiere del quartiere e qualche pettegolezzo sugli altri inquilini del caseggiato.
    
    Alla fine il momento lungamente atteso giunse e finimmo finalmente in camera da letto.
    
    Ci spogliammo finalmente senza fretta, io restituii il sesso orale con cui mi aveva deliziato il giorno prima.
    
    Quando ritenni che avesse la figa al giusto numero di giri dopo averle passato brevemente il cazzo sulle labbra la penetrati normalmente, alla missionaria, poi misi le mani sotto le sue cosce per allargare ancora di più le gambe e aumentai il ritmo, volevo farla godere e intensificai la profondità delle spinte fino a quando non sentii il gorgoglio ...