Le due sorelle (prima parte)
Data: 08/08/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Stefano_Re_, Fonte: EroticiRacconti
... gesti su se stessa. Poi si sfilò di sotto alla sorella e si accostò al suo ragazzo, baciandolo in bocca e prendendo la sua mano e portandosela fra le gambe, invitandolo a carezzarla. Quindi, ricordando le foto dei giornali porno che le era capitato di sfogliare, e quasi a voler ricordare alla sorella che in fondo in fondo era roba sua, scese verso il basso ventre del ragazzo e con la punta della lingua iniziò a sfiorare il glande, scendendo verso il basso, per poi ritornare su, e infine aprire la bocca e ingoiarlo. Gabriele nel vedere ma soprattutto nel sentire quella...operazione, ebbe un sussulto, e la sua mano che stava carezzando il sesso di Silvia, si bloccò e strinse forte; Claudia, che stringeva ancora l’uccello in mano, volle emulare la sorella e glielo levò di bocca, infilandolo nella sua. Il sapore muschiato del pene era inebriante: le due sorelle se lo toglievano l’un l’altra dalla bocca per fare a gara a chi più riusciva ad ingoiarne, a chi più lo succhiava; e Gabriele si sentiva al settimo cielo, con una che gli leccava le palle e l’altra che gli ciucciava il pisello; finché Silvia decise che ne aveva abbastanza di disputare il cazzo del suo ragazzo alla sorella: salì sopra di lui, aprì le gambe e lentissimamente si impalò sull’uccello duro e rigido, sotto lo sguardo un po’ invidioso della sorella. Era ancora (per poco) vergine: dopo i primi attimi il dolore cominciò a farsi sentire, diventando più forte quando si ruppe l’imene, a malapena compensato ...
... dall’eccitazione. E questa non bastò più quando il pene invase la vagina, costringendola ad adattarsi all’intrusione, mentre qualche goccia di sangue si mescolava al liquido lubrificante che la vagina secerneva. Ma Silvia non desistette: introdotto quanto più pene poteva, rifiatò un poco cercando di rilassare i muscoli vaginali, sentendo fra le nebbie del dolore una piacevole sensazione di pienezza. Quindi cercò piano piano di muoversi, accusando altre fitte di dolore ma cercando caparbiamente di resistere e di continuare. Claudia, con la scena della penetrazione davanti agli occhi, con una mano continuava a tenere l’uccello di Gabriele (inghiottito per più di metà dal sesso della sorella) mentre l’altra l’aveva portata sulla sua fessura e aveva preso a masturbarsi. “Stai fermo, non muoverti”- Silvia si rivolse al ragazzo, che aveva cominciato a spingere da sotto per cercare di aumentare la penetrazione – “fa un male cane. Lascia fare a me.”- e cominciò a sfilarlo finché giunta all’apice riprese ad abbassarsi. Ad ogni penetrazione il dolore sembrava insostenibile durante la introduzione, per diluirsi quando lei si fermava e cominciava ad estrarlo, fino a quando ad un certo momento la sensazione di piacere cominciò a prevalere e, anche se il dolore non scomparve mai completamente ma rimaneva come una pulsazione sorda, la ragazza cominciò ad apprezzare il sentire quel caldo bastone che la invadeva e le riempiva la vagina. Il ritmo pian piano aumentò: anche se lei si sentiva come spaccare ...