1. L'amico nero di mio figlio p.5


    Data: 09/08/2021, Categorie: Tradimenti Autore: maialazzo, Fonte: Annunci69

    ... partita. Ufficializzò la cosa agli altri con una grande risata, poi mi prese il polso e mi portò la mano sul cazzo di Marco, che adesso si era notevolmente irrigidito. Era caldo e gonfio, mi dava una sensazione di potenza impugnarlo, cos' incominciai un lavoro di su e giù sulla sua asta. Poco dopo mi fecero parcheggiare in un parcheggio isolato di un parchetto, per poter fare la sega con più calma. Mi girai con il busto verso Marco e aumentai il ritmo, deciso a farlo godere in fretta, ma restai affascinata da una cosa che avevo solo intravisto prima: la mazza, le grosse palle e tutto il resto erano nere come la notte, ma la cappella ed il pezzo subito sottostante erano rosa chiaro, e mi resi conto che anche che non aveva pelle, era circonciso! Facendo scorrere la mano, non c'era la pelle che saliva e scendeva andando a ricoprire la cappella, ma questa restava sempre esposta, e la mia mano scorreva sull'asta e sulla cappella stessa come se fosse un tubo, senza muovere niente. Mi resi conto che con una sega non ne saremmo usciti più, e poi mi era venuta voglia di assaggiare quel cazzo così grande e così strano, così mi inginocchiai sul sedile e, sporgendomi verso il sedile del passeggero, glielo presi in bocca. Era forse anche un po' più grosso di quello di Jerome; mettendo una mano sopra l'altra spuntava ancora la testa pallida, che imboccai voluttuosamente strappandogli un mugugno. Iniziai a pomparlo con foga come avevo imparato bene in quei mesi, e lui ansimava e non ...
    ... diceva mai niente. Il piacere che ne traevo infilandomelo il più possibile in bocca era il medesimo che con il bastone di Jerome. Evidentemente mi piacevano i cazzi grandi e neri, non solo quello di Jerome. Sentii la portiera aprirsi e le mani decise di Jerome che mi prendevano per i fianchi sistemandomi per bene con il culo all'aria: lo lasciai fare, ero troppo presa dal cazzone di Marco che volevo far godere, e poi ormai la diga era aperta, tanto valeva godersela. Mi alzò la gonna e mi spostò le mutande senza cerimonie. Non fece fatica ad entrare nella mia passera fradicia ed ormai slargata, ma qualcosa non quadrava, era diverso dal solito. Mi girai per verificare e le mie paure si concretizzarono; era Tarek che mi stava scopando, non Jerome! Non lo vedevo ma doveva avere un cazzone largo e ciccione, perchè mi sentivo completamente aperta e dilatata, anche se non arrivava a sfondarmi in pancia come Jerome. Mi scopò con foga, dandomi grandi colpi al culo, sbattendo le sue palle pelose sul mio clitoride infuocato, facendomi sentire piena e troia: Marco non resistette ancora molto, e mi spruzzò direttamente in bocca, tenendomi la testa ferma con due mani questa volta (era la prima volta che mi toccava). Non mi ribellai, ero allenata a bere tutto quanto mi venisse offerto, così lasciai che si scaricasse completamente nella mia bocca, ingoiando di volta in volta i suoi getti. Aveva un gusto buono, quasi squisito, migliore di ogni altro sperma avessi mai provato. Tarek di dietro nel ...