La giapponesina vii - Racconti Erotici

La giapponesina vii

... completa disposizione era un sogno!!!

In più mi sarei divertito anche col marito che comunque aveva un sedere che era incredibilmente bello, avrei voluto metterlo accanto alla mogliettina e confrontarli, ma chissà forse un giorno l’avrei fatto.

Scambiati i numeri di telefono con Giorgio (quello di Akemi lo avevo già) tornai in negozio con la testa già impegnata ad architettare qualche gioco divertente con i due miei schiavetti.

Per prima cosa mandai le foto del culo a due miei amici con i quali avevo condiviso alcune uscite a travestiti e che sapevo apprezzare un bel culo di qualsiasi genere fosse.

Come immaginavo mi risposero immediatamente complimentandosi e chiedendo subito informazioni.

Per il momento mi tenni per me la storia della mogliettina ma dissi loro che se volevano sfondare il culo a quel frocetto non c’era problema per me.

Insomma mi chiamarono uno dietro l’altro insistendo al punto tale che dissi loro di venire in negozio dopo due ore.

Poi scrissi al cornutone:

“troia non ho ancora ricevuto le foto del culo depilato……”

“un minuto ho appena finito…..scusami….”

Due minuti dopo mi arrivarono due foto stupende che mi fecero eccitare di nuovo e decisi di non mandarle agli amici sennò me li sarei trovati in negozio in 5 minuti.

“Brava zoccola di alla moglie che devi uscire e che tornerai per cena….e vieni subito qua”

“va bene….”

10 minuti dopo era già in negozio con lo sguardo basso come la consorte.

“vieni in ...

... magazzino……”

Lui sempre a testa china mi seguì.

“spogliati completamente e sdraiati a pancia in giù su quel panchetto imbottito”

Mentre eseguiva senza dire una parola vidi che il pisello lo aveva già duro, segno evidente che amava la sottomissione come sua moglie….erano uguali!!!!!

Appena fu sdraiato andai a controllare da vicino quel bel mappamondo che, depilato anche all’interno era stupendo, poteva veramente competere con quello della bambolina.

Presi una cinghia di quelle per legare i bagagli e la passai sulla schiena e sotto il panchetto e poi la strinsi piuttosto forte col risultato di vedere la schiena che si inarcava e il culo che sporgeva ancora meglio e si apriva leggermente mostrando il buchetto socchiuso.

“SBAMMMMMM!!!!”

“Ahiiiiiii!!!”

“Chi ti ha dato il permesso di togliere il pomello…..SBAMMMMMMM e soprattutto chi ti ha dato il permesso di lamentarti??????”

Continuai mentre parlavo a sculacciarlo e appena comprese le mie parole si morse la lingua e con grande sforzo sopportò la sculacciata in silenzio.

Dopo una ventina di sculaccioni (dieci per natica) il culetto era rosso porpora e lui ansimava vistosamente.

Andai a controllare e, come immaginavo, il pisello era duro come il muro e bagnatissimo, c’era mancato poco che venisse solo per la sculacciata!!!

“allora ti piace farti sculacciare eh troia??”

“No….io…..forse….cioè un pochino……”

“Sei una zoccola incredibile succhia cazzi e cornutone stasera ti sistemo io……”

Avevo il manico che ...