Il ragazzo dagli occhi di ghiaccio
Data: 10/08/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: AndrewKyleGay, Fonte: xHamster
Storia di un ragazzo dagli occhi di ghiaccio ( che sono io )Una luce abbagliante e delle urla sono gli unici ricordi che ho di quando ero bambino e non ricordo nient’altro della mia infanzia fino all’età di dieci anni. Erano i miei primi ricordi, poco chiari e offus**ti sempre più dagli anni che passavano e che lentamente facevano sbiadire da questa immagine ogni dettaglio, particolare dopo particolare. Spesso mi chiedevano come fosse possibile che io non ricordassi niente, ma io rispondevo dicendo che neanche io riuscivo a comprendere. Quando provo a ricordare qualcosa , faccio un grande sforzo che non viene minimamente ripagato dai quei piccoli frammenti che riporto alla memoria. Ho scoperto che non ha più alcun senso provare a riportare alla memoria qualcosa in più, perché le immagini che riesco a vedere sono sempre le stesse e mai se ne aggiunge una nuova o si disegna più chiaro un particolare. Sarei felice anche di un solo ricordo in più, che mi possa fare capire chi sono o un odore che mi riporti indietro nel tempo, facendomi rivivere un’emozione passata, o una foto s**ttata quando ero più piccolo, o un oggetto che avevo ricevuto in dono. Ma , purturoppo, niente di tutto ciò è mai successo e tutto ciò che riesco a vedere del mio passato, non molto chiaramente è una casa in condizione decadente, circondata da mura alte e grigie, fatte in cemento armato e l’unica via d’uscita era un insormontabile portone in ferro. Di ciò che vi era all’interno non ricordo pressoché ...
... niente: solo un prato, dove spesso vi erano bambini che correvano e giocavano, miei coetanei, ma mai posso dire di aver visto sul loro viso l’accenno velato ad un sorriso. Gli alberi erano quasi sempre spogli e i cespugli quasi incolti, poiché venivano potati e sistemati solo quando era necessario. Le maestre ci tenevano sempre sotto controllo, sembrava quasi che non volessero che noi ci divertissimo. Infatti quando qualcuno faceva qualcosa di divertente, che potesse far provare lui un poco di gioia, loro lo chiamavano in disparte e lo sgridavano come se avesse fatto qualcosa di tremendamente sbagliato, un reato imperdonabile. In realtà il bambino aveva solo espresso la sua personalità, che qui doveva essere repressa, come sembra dai fatti, e non c’era miglior modo di reprimere l’individualità che fare un completo lavaggio del cervello. Crescevamo come automi e la fantasia era solo un’utopia irraggiungibile, poiché ogni strada ci veniva sbarrata: ogni volta che disegnavamo o scrivevamo qualcosa ci venivano strappati i fogli e non era minimamente ammesso cantare, né ascoltare musica. Non sapevo nemmeno cosa fosse la televisione, né ero a conoscenza dell’esistenza dei cartoni animati o dei videogiochi, cose di uso quotidiano nella vita di un bambino normale. La formazione del nostro carattere ci era negata e infatti, molto spesso, non sapevamo come comportarci in situazioni differenti da quelle scolastiche.Inizio ad avere ricordi più chiari e nitidi dal momento in cui una coppia mi ...