1. Il ragazzo dagli occhi di ghiaccio


    Data: 10/08/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: AndrewKyleGay, Fonte: xHamster

    ... di parlargli, di abbracciarlo, di dargli uno schiaffo e caricarlo di insulti. Più vicini eravamo più il cuore mi saliva in gola e mi era quasi impossibile respirare. Quando ci trovammo ad appena qualche metro, mi riconobbe e lasciò la mano della ragazza di s**tto, come se non volesse che io vedessi questa azione. Si allontanò da lei, ma io avevo già visto tutto.- Kyle! Sei tornato finalmente.-Lo disse con un tono così spento e povero di emozioni, che mi fece rendere conto di quanto la situazione fosse oramai degenerata e che l’unico cosa rimasta del nostro rapporto fossero i ricordi. Ben non era più la mia metà, la persona senza la quale non potevo vivere, poiché ormai, aveva sostituito la mia figura assente con quella di un’attraente ragazza e soprattutto io non ero più il suo centro, la persona che riempiva la sua vita.- Questa è Emma.- disse con la voce così spaventata e piena di vergogna che quasi non riuscivo a sentire.- Piacere, io sono Kyle. Ero il migliore amico di Ben. Ci incontriamo in giro! Ora vado a casa. Sono piuttosto stanco! Ci sentiamo tramite messaggi, ok?-Non avevo voglia neanche di sentire la risposta: con gli occhi gonfi di pianto mi voltai e mi diressi verso casa. Non sapevo che pensare: ero io lo stupido della situazione perché ero tornato indietro come gli avevo promesso o era lui quello che stava sbagliando?Mentre camminavo non riuscivo a trattenere le lacrime perché mi passavano in mente i ricordi di tutto ciò che avevamo passato insieme. ...
    ... Quantilitigi e quante riappacificazioni che avevamo passato! E anche tutto quello che era successo il giorno prima di partire, forse, per lui non contava più niente, ma per me era ancora tutto importante. Arrivato davanti alla porta di casa mia, presi le chiavi nella mia tasca e devo ammettere che rientrare a casa è stato come fare un salto nel passato. Vedevo ogni immagine ridisegnarsi nitida nei miei ricordi, ogni sorriso o ogni lacrima. La mia mente era come una tela: lentamente prendeva colore e solo dopo aver finito il disegno di base si disegnavano nitide anche le più piccole sfumature, che erano forse i ricordi che faccevano più male. Lasciate le valigie all’entrata, faccio un giro veloce della casa e mi accorgo che ogni cosa era al suo posto: le riviste aperte sul tavolo e i bicchieri vicino al lavandino. Era come se il tempo si fosse fermato e solo ora tutto riprendesse vita. Sembrava assurdo ma tutti gli orologi di casa segnavano le dodici e trenta, il momento in cui avevamo lasciato casa e ora le lancette avevano appena riniziato a muoversi.Anche la mia stanza era proprio così come l’avevo lasciata, era tutto uguale: stesso letto, stesso armadio e stessa sistemazione. Ritornai per un attimo bambino, presi quel peluche che non avevo mai toccato e che era messo sopra l’armadio e lo poggiai sul letto. Mi misi anche io sul letto e strinsi forte il cuscino. Mi accorsi di avere sfiorato qualcosa e con la mano la presi. Mi sembrò un appunto, scritto di fretta e piegato in quattro ...
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