Sono come tu mi vuoi -cap 1
Data: 07/01/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Zindo
... qualcuno che lavoro faccio io.
Il giorno dopo mi dicono che Luigi ha chiesto il mio numero di telefono perché ha bisogno di contattarmi per questioni di lavoro.
La sera di quello stesso giorno Luigi mi chiama al telefono, dice che ha bisogno di parlarmi e chiede se sono disposto a fare un giro in macchina con lui così possiamo parlare senza che i curiosi del bar sentano. Essendo già stato informato da quelli del bar del suo interessarsi a me penso a qualche incarico di lavoro e, di questi tempi, non mi lascio sfuggire nessuna opportunità. Accetto subito. Lui però non vuole passare dal bar, mi chiede di raggiungerlo dietro il palazzo comunale che è a qualche decina di metri. Lo raggiungo, salgo nella sua macchina, lui parte. E' agitato, agitatissimo.
Chiedo se ha qualche problema. Sorride in maniera molto forzata e mi dice di no. La sua fronte è imperlata di sudore, il suo colorito è pallidissimo, chiedo se per caso si senta poco bene. Con voce tremolante mi dice “No, tutt'alt...” la voce però gli si strozza in gola, deve tossire, raschiare la gola, poi riprende: “No, non ho alcun problema, Devo solo farti una domanda: è vero quello che si dice in giro di te?”
Io, stupido, penso ancora ad un incarico di lavoro e dico “Sì, se ti riferisci al fatto che in questo periodo sono un poco a corto di lavoro, è vero...”
Vorrei aggiungere “perciò se hai un lavoro per me sono disposto a farlo” ma lui mi interrompe dicendo “ Mi riferisco a quello che si dice di te per ...
... altre prestazioni non proprio lavorative”. Dal titubante, con un passaggio fulmineo, la sua voce diventa sicura e decisa. Chiede: “E' vero che fai sesso con uomini e con donne?”
Non mi sorprendo della sua domanda ma della mia ingenuità. Dovevo aspettarmi una domanda del genere; mi viene rivolta spesso, da molti. Mi sorprendo di me che mi ero illuso di stare per ricevere una commessa di lavoro. Sulla base delle esperienze accumulate negli anni credo di aver capito a volo e, abituato a non cercare il “Chissà- che- gran- figo”, dopo uno sguardo fugace per rassicurarmi che “l'insignificante” non sia “proprio un cesso”, allungo la mano sulla sua coscia e scorro verso il suo inguine dicendogli “Certo che è vero! Se ti va di verificare fai inversione di marcia, puoi venire a casa mia che sta sulla direzione opposta”
Distoglie per un attimo lo sguardo dalla strada per osservare la mia mano e, continuando a guidare, mi dice: “La mia casa invece è più avanti e c'è anche mia moglie. Ti va di venire da noi?”
“Adesso?” Chiedo stupito.
Lui mette la freccia, accosta a bordo strada, si ferma, spegne anche il motore e si gira verso me mettendo anche lui una sua mano su una mia coscia, come io continuo a tenere la mia sulla sua. Mi dice: “E' da diverso tempo che io e Giada, mia moglie, ne parliamo. Parliamo di provare a..., come si dice? Allargare la nostra coppia ad una terza persona? Prima scherzando poi facendo sul serio finché lei pochi giorni fa mi ha detto “Perché no? Ma con ...