Sono come tu mi vuoi -cap 1
Data: 07/01/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Zindo
... chi?”Allora, -continua a dirmi Luigi- mi sei venuto in mente tu. In giro si parla di te, mi è venuto spontaneo..”
“E lei?” chiedo facendo scorrere carezzevolmente la mia mano su e giù per la sua coscia mentre con la coda dell'occhio noto la stoffa dei suoi calzoni muoversi all'altezza della patta: si sta eccitando.
“Lei mi ha detto “se glie lo dici tu” e, ecco, io te lo sto dicendo: "Vuoi venire a casa mia? Telefono a mia moglie, l'avverto e andiamo. Ci stai?”
Se fossi un pivello direi subito di si, ma le conosco bene le donne e la loro volubilità. Perciò gli do un consiglio sincero: “Non siamo precipitosi. Facciamo le cose con calma ma per benino. Io vado a casa mia, posso anche tornare in dietro a piedi, non abbiamo fatto molta strada. Tu invece va da lei, dille che mi hai parlato e che io non vedo l'ora, Se non cambierà idea chiamami, verrò con la mia macchina, se mi spieghi bene dove abiti, verrò i sicuro”
Luigi velocemente mi dice il nome della via e del numero civico dove abita aggiungendo anche il nome che è scritto sul campanello da suonare, poi mi pone una domanda “E se dovesse ripensarci?”
Ecco, lo sapevo! Non era ancora sicuro neppure lui della vera disponibilità di sua moglie, voleva forzare un poco i tempi aggrappandosi ad una mezza parola di assenso da parte della consorte: un classico per i mariti principianti pervasi da fregole. Il germogliare di un seme a lungo covato in un tempo non ancora idoneo, il semino della trasgressione a lungo covato ...
... sotto pluriennali esercizi di fantasie erotiche e seghe.
Gli dico facendo strisciare la mia mano fino alla sua patta e palpeggiando il sostanzioso contenuto “Se ci ripensa, faremo senza di lei” Poi propongo “Vuoi provarci adesso?”
Quasi trema nel dirmi: “Devo dirti una cosa”
Io gli apro i calzoni e aspetto che dica. Quando infilo la mano e lo tocco, finalmente parla e dice: “Abbiamo preso questa decisione perché io da un po' di tempo non riesco più a farmelo venire duro ..duro quanto basta per penetrarla...”
Glielo stringo e non mento nel dirgli “Adesso però è ben duro”
“Adesso sì, sapessi da quanto tempo non ci riuscivo...”
Mi chino. Voglio stupirlo. Gli regalo un colpo di lingua a spatola. Lui geme e come se fosse scandalizzato, chiede.”Che fai? Mica vorrai prenderlo in bocca?”
“Perché ti dispiacerebbe?” gli chiedo guardandolo negli occhi dal basso dove mi trovo con la testa menando nel contempo la mano per elargirgli una specie di sega.
Lui, agitatissimo: “No, no, anzi! Ma qui? Sul ciglio della strada? Se ci vedono?”
“Se vuoi possiamo andare a casa mia. Lì magari ti senti più libero e puoi lasciarti andare del tutto. Scommetto che piacerebbe provare anche a te cosa si prova a fare un pompino. Vuoi provarci? Senti?Anche il mio è ben duro. Lo vuoi?”
“Non mi tentare”
“Invece ti tento, Prova!” gli dico riportando su con il busto che avevo abbassato verso di lui e. contestualmente, mi apro i calzoni e li abbasso insieme agli slip sfoderando la ...