Quel demone chiamato angela.- cap 4 di 6
Data: 11/08/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Zindo, Fonte: Annunci69
Biagio, è stato combattuto tra il desiderio spasmodico di Angela, la paura di perderla, il timore di sposarla. Angela ha perseverato nel negargli anche una carezza. Lui però ha percepito la fatica che costa alla donna il fingere di non aver bisogno di rapporti sessuali, di non essere anche lei pregna di voglie da soddisfare, di non aver desiderio e bisogno di vivere le loro solite, calorose, fantasiose, appassionate intimità. Per questo l'ha obbligata (con poco sforzo a dire il vero) a questa breve vacanza.
Nessun programma mozzafiato, nessuna località strabiliante. Pochi giorni in un piccola località turistica, senza altre attrattive oltre il lago, nel quale si specchiano le case arroccate sul pendio montano, e i boschi che ricoprono i monti.
Il classico luogo tranquillo per anziani pensionati e famiglie giovani, con figli piccoli.
La scelta è stata oculata, non casuale. Vuole che Angela non abbia altre possibilità di svago che lui stesso. Niente negozi con vetrine invitanti, niente musei, monumenti, attrattive particolari. Solo la piazzetta del piccolo paesino, il lago, l'unico albergo-bar-ristorante nel quale ha prenotato la stanza.
Non ha intenzione di avviare discorsi chiarificatori; vuole semplicemente che lei ceda alle voglie per eccessiva astinenza. Sa che non si capirebbero mai con le parole, ma che si appianerebbe tutto lasciando dialogare i loro corpi.
Una sola cosa è disposto a fare: stimolare Angela perché ha percepito che è prossima a desistere ...
... dal suo assurdo “sciopero”.
Ma aspetta a farlo.
Spera che basti l'ambiente, la noia, la prolungata astinenza, i desideri che certamente pervadono anche lei, a farla capitolare. Poi, ne è certo, tutte le questioni si risolveranno. Loro due si sono da sempre capiti più con i corpi che con le parole.
Proprio per farle rendere conto di quante poche alternative ci sono al rintanarsi in camera e fare sesso, le ha appena fatto fare un giro per il paese Praticamente il giro della piazzetta e un paio di centinaia di metri sulla strada che costeggia il lago.
Ci hanno impiegato poco tempo, non si sono detti una parola.
Lui si è riavviato verso l'albergo che è anche l'unico bar- ristorante del luogo, proprio perché mira al ritrovarsi da soli in camera. Esattamente quello che lei tenta di evitare poiché Biagio ha visto giusto: fa la dura, la fredda, l'arrabbiata ma dentro le ribolle il sangue.
Lei pur di non parlare, lo segue, e stranamente si mette a fischiare piano, guarda caso il motivo di “Roma, nun fa la stupida stasera”. Forse anche lei vorrebbe che non spirasse il venticello stuzzicarello che sale dal lago.
Appena rientrati, lui chiede la chiave della stanza. Lei finalmente parla. Dice di voler bere qualcosa al bar. Tergiversa per non salire in camera. Vuole temporeggiare il più possibile, per questo si siede ad un tavolino e chiede che la bevanda le venga servita al tavolo.
L'albergo è a gestione familiare o quasi, ha poco personale, ognuno adibito a tutto ...