1. Quel demone chiamato angela.- cap 4 di 6


    Data: 11/08/2021, Categorie: Etero Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... che c'è da fare. Per questo è lo stesso giovanotto che sta in portineria a spostarsi al banco bar e poi a servire la cliente.
    
    E' bello quel giovane: alto, snello, moro di capelli, belle mani dalle dita lunghe ed agili.
    
    Angela, solo per fare un dispetto a Biagio, decide di provocarlo, non tanto per stuzzicare lui, quanto per far soffrire Biagio. Gli dice grazie con voce sensuale, trova il modo di sfiorargli una mano con la sua fingendo di voler già prendere il bicchiere mentre il giovane lo poneva sul tavolo, lo guarda con insistenza, gli elargisce un sorriso radioso. Quando quello si allontana lei richiama di nuovo la sua attenzione, guardandolo ancora con ostinazione, accavallando una gamba all'altra per poco tempo e poi invertire le stesse ma non con movimento rapido, bensì facendo strisciare con calma una coscia sull'altra.
    
    Nulla è lasciato al caso. Angela fa in modo sia che la gonna si sposti e le gambe si scoprono abbastanza sopra il ginocchio, sia che Biagio si accorga del suo esibizionismo e del fatto che il ragazzo stia guardando.
    
    Vuole farlo soffrire. Soffre Biagio. Vuole che davvero creda che non ha bisogno di lui, che è in grado di conquistare chi vuole.
    
    Lei vuole stuzzicare l'altro solo per far ingelosire Biagio. Quel giovanotto è innegabilmente bello, fascinoso, eppure il modo come la guarda non è comunicativo.
    
    Forse è timido, forse ha paura di apparire sfacciato, forse è leggermente strabico? Già perché non solo lancia sguardi ad intermittenza ...
    ... e di sottocchio ma addirittura sembra guardare oltre Angela o comunque non proprio le gambe maliziosamente posizionate, ma un punto immaginario oltre quelle cosce.
    
    Come si può definire un tal modo di guardare?
    
    Sfuggente?
    
    Forse!
    
    Angela però avverte su di sé un altro sguardo, quello di Biagio.
    
    Neppure lui rivolge su di lei costantemente il proprio sguardo, ma lo alterna tra lei e quel giovanotto. Del resto la stessa Angela cerca di tener d'occhio entrambi.
    
    Quant'è diverso lo sguardo di Biagio da quello del giovanotto bello. Quanto diversi sono i turbamenti, le sensazioni, le emozioni, che Angela prova per i due diversi sguardi.
    
    Solo la lusinga di attrarre la sua attenzione per quello del giovanotto, con l'aggiunta del gusto di suscitare (forse) la gelosia di Biagio.
    
    Uno scombussolamento generale per le occhiate di Biagio.
    
    Quel bastardo (nel senso più che affettuoso e non dispregiativo) sembra essere capace di penetrare in lei con quegli occhi, di percepire le sue emozioni, di leggere i suoi pensieri. Non l'aveva guardata così attentamente neanche quand'era stato membro della giuria alle selezioni del concorso di bellezza (vedi capitolo 1). Eppure quello sguardo era stato così particolare da far scaturire la storia che, seppure con qualche ostacolo, stanno ancora vivendo.
    
    Angela vorrebbe chiedersi perché Biagio guarda sia lei che l'altro. Perché è geloso? Per capire se lei prova interesse? Se lo prova quello lì, per lei?
    
    Angela vorrebbe chiedersi ...
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