Miss Francesca - domenica - Racconti Erotici

Miss Francesca - domenica

... grado di sopportare la sodomizzazione. - Dai, Frenci! È pronto secondo me. Sfondalo del tutto – la incitò Chiara. La ragazza tolse la mano, fece scendere un cilindretto di gel sul guanto e poi appoggiò tutte le dita allo sfintere palpitante. - Rilassati per bene, adesso – gli disse con la voce calma, ma con una lieve incrinatura dovuta all’eccitazione – ho intenzione di farti provare il fist fucking. Paolo assentì con un movimento della testa. Francesca spinse le dita contro lo sfintere. - Oooohhh – si lamentò l’uomo. - Oooohhh! – si meravigliò Chiara. La padrona spinse ancora, lentamente. Le falangette scomparvero nel pertugio arrossato e col movimento del polso Francesca stava allargando ancor di più il muscolo. Paolo si sforzava di restare rilassato, ma il dolore era quasi insostenibile. Il conforto veniva dalla lenta masturbazione che Chiara stava eseguendo con molta noncuranza, quasi fosse un oggetto antistress. Paolo si stava chiedendo perché si stesse sottoponendo a quella tortura. Non era piacevole perché la grande eccitazione che provava non era sufficiente a compensare il dolore che la dilatazione del suo sfintere gli causava. Voleva mettersi alla prova, subire quello che aveva visto tante volte nei video porno. Uomini usati brutalmente che sembravano apprezzare e godere moltissimo di quel trattamento di totale umiliazione e concessione del proprio corpo a una donna. Francesca era determinata a usarlo e lui non voleva deluderla, ma la sopportazione della ...

... sofferenza stava finendo. - La mano è entrata tutta – annunciò con voce allegra e soddisfatta la giovane dominatrice – adesso aspetto un po’ chè si adatti all’ospite e poi faccio su e giù…perché è quello che ti aspetti, vero? - Sì, miss. - Sai che mi piacerebbe avere un paio di ragazzi negri qui con me? Pensa che bello: uno nel culo e uno in bocca e alla fine ti farei mettere in ginocchio per succhiarli entrambi. Lo faresti per me? Paolo esitò a rispondere e Francesca lo riscosse dal suo silenzio. - Su, dimmi di nuovo cosa sei! - Sono una troia, miss. Anzi, visto quello che avrei accettato di fare e quello che mi sta facendo, sono peggio di una troia. - Perché? – intervenne Chiara. - Perché mi sto piegando alle voglie di una normale ragazza, mentre per quello che sto subendo e per il dolore che sto sopportando, penso sarebbe il giusto prezzo da pagare per avere le attenzioni di una attrice o modella. - Ah…Bene! Così non mi ritieni all’altezza per divertirmi con te? Avresti voluto una di quelle puttane con le tette rifatte che mi hai mostrato nei film bdsm? Ti credi di essere degno di farti inculare solo da fighe alte e piene di curve? Paolo si rese conto di aver commesso una imperdonabile leggerezza. - È veramente un ingrato. Dovrebbe essere contentissimo di far divertire due giovani donne – rincarò la dose l’amica – secondo me meriterebbe una bella ripassata. Che ne dici, Frenci? - Sono d’accordo. Adesso lo inculo fino a far entrare la mano fino al polso e poi lo sfondo. Intanto tu ...