-
La mia nera di ferragosto
Data: 12/08/2021, Categorie: Etero Autore: alybas, Fonte: RaccontiMilu
... alla porta e io feci tutto quello che volli Ormai per me lei era divenuta un manicotto� e quando ne ebbi abbastanza la sculacciai sulle natiche toniche e la costrinsi a rimettere una specie di perizoma-mutandina. Si voltò nuovamente e mi baciò a tutta lingua mentre io le strinsi le poppazze che sembravano grosse, almeno una quarta. Protesto ma la trascinai su quasi a viva forza. Raggiungemmo il ravolo con Janira che aveva modificato totalmente il modo con cui mi guardava. Stava iniziando finalmente a capire e sembrava molto meno sfottente. Il ristorante aveva pochi clienti su più sale e Janira non faceva altro che provare a toccare il mio coso e farmi il piedino. Decidemmo di prendere un antipasto, un vino bianco e poi un secondo. A metà della serata la nera era molto insistente e co un sorriso a 36 denti mi disse avvicinandosi e con voce suadente: est� todo molhado. Decida fazer algo ed io: prego? Parla in italiano.... sono tutta bagnata ti decidi di fare qualche cosa? Sorridevo in me stesso compiaciuto senza far trasparire nulla rimasi infatti serio e impenetrabile e più apparivo così più Janira dava segni di irrequietezza, con me che facevo finta di nulla ma ero carico come un cannone e il mio cazzo era di marmo. Mi chiese cosa le avevo fatto visto che non riusciva a stare. Ad un certo punto si alzò meentre mangiavamo il secondo. Aspettai per circa 10 minuti al tavolo poi uno squillo di telefono: era lei dal bagno mi disse di andare e io non mi mossi dal tavolo, passò ...
... altro tempo e fu un messaggio: Estou masturbar para voc� ed io: bene vieni quando hai finito!Ancora un altro messaggio: Eu coloquei meus dedos no pequeno orif�cio na bunda ed io bene quando hai finito lavati le mani e vieni a mangiare il secondo. Passarono altri minuti e finalmente la vidi arrivare non la degnai di uno sguardo e lei dopo aver cercato di attrarre la mia attenzione iniziò a mangiare....finimmo e io sorrisi più volte alle sue battute che timidamente cercava di fare. Si era resa conto che fra noi si era creata una barriera che difficilmente si sarebbe abbattuta. Chiedemmo il conto e mentre io pagavo Janira uscì. Era caldo ma non afoso. Roma era vivibilissima passeggiammo e Janira mi chiese se capivo il portoghese ed io gli risposi che non lo conoscevo bene ma che le cose che mi aveva detto io le avevo capite.... parlammo del più e del meno e intanto arrivammo alla metropolitana prendemmo la scala mobile, lei si mise avanti e inarcò il suo fantastico culo verso dietro e iniziò ad ondeggiare ritmando come fosse la penetrazione. Il mio cazzo impennò paurosamente e lei si voltò e per tutto il tratto della discesa sorrise dicendo:� oda, foda, foda que eu sou louco para o seu galo.... e sorridendo...hai capito anche questo?...io non le risposi la presi e la spinsi verso i bagni ma erano chiusi l�ora era tarda per cui aspettammo la metro mentre lei sorrideva scioccamente complice forse anche il vino. Arrivò i vagoni erano quasi tutti liberi e lei si sedette sopra di me ...