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La mia nera di ferragosto
Data: 12/08/2021, Categorie: Etero Autore: alybas, Fonte: RaccontiMilu
... ripetendo a voce bassa foda, foda, foda, foda e toccava, rimestava, abbrancava. Quando arrivammo alla mia fermata la feci scendere e la salutai, fu allora che mi abbranco� e mi disse vieni con me. Fu un istante pensai che era meglio giocare io in casa, non la conoscevo di fatto per cui la spinsi catapultandola anche un po� rozzamente dal vagone e scendemmo con lei che provò un certo disappunto mentre io la trascinai per le scale con la forza necessaria ma niente di più. Le dissi pochissime parole del tipo ora vieni da me e basta. Camminammo per una decina di minuti il quartiere era ancora vivo. Salimmo in ascensore e lei stranamente aveva perso la verve. Aprii casa e portai Janira sul solito divano, e senza farla sedere la misi a terra alla pecorina. Senza fare parole alzai la gonna della donna le schiaffai l�indice il medio e l�aulare nell�ano e ricominciai a penetrarla come avevo fatto nella toilette del ristorante. Janira muta sino ad Ad allora iniziò a protestare� piagnucolante, mentre io la infilavo senza pietà con le dita. L�altra mano avevo deciso di dedicarla a mungere le tettone e In men che non si dica lei iniziò a frizionarsi la clitoride e scese a volteggiare con una mano nelle grandi labbra pastrugnando� la vagina. Fu una serie di scene fantastiche. La porca sudava e parlava tanto, parlava troppo ma a me piace molto quando la donna si esprime. Poteva dire tutto quello che voleva tanto eravamo a casa e mi era già capitato di avere focosissimi rapporti notturni ...
... senza alcun tipo di problema con i vicini. Janira aveva iniziato a muoversi come nella penetrazione e andava a ritmo sempre più frenetico� grugnendo e gemendo ma era� perfetto così. Non appena provava a abbassare il ritmo io la sculacciavo sulle natiche e lei ripartiva come un treno. L�ano era pronto ma la spostai ancora. Volevo vederla davanti e la nera non fece problemi si voltò e mi si presentò davanti. Aveva due tettone gonfie e rotonde, tutto era tranne che magra e aveva due capezzoloni scuri con la mammella gossa. Giocai con i suoi capezzoloni già rigidi, turgidi come chiodi e lei mi si inginocchiò cercando il cazzo che svettava. Voleva prenderlo in bocca e fece tutto per inserirselo. Era scatenata e cercava il cazzo in ogni modo ma io non volevo fosse lei in preda a questa specie di trance a decidere. Più insisteva più io la mingevo e la titillavo, la masturbavo ma non gli e lo davo. Non chiedere il cazzo tanto non te lo do....hai capito. Martellata dal mio gioco di dita Janira sembrava un misto tra l�isterico e l�invasato. Il liquido che fiottava dalla sua fica era tanto, denso e appiccicoso, quasi come miele e più sbrodolava più le mie dita erano instancabili. La sua voce era rotta dall�affanno e lei cercava di dirmi di fotterla, mi chiedeva cosa volessi e io ad un certo punto decisi cosa volevo. Le infilai il cazzone in bocca e lei avida lo inserì nel syo forno e succhiò con una avidità che mi tolse il fiato. Pompava che era una meraviglia e io pensai solo a quella ...