Matteo capitolo secondo (parte prima)
Data: 14/08/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: DolceBsx, Fonte: Annunci69
... successo al mio.
-È stato bellissimo,- sospirò con voce sognante, -lo facciamo ancora?
Lo rifacemmo, naturalmente e lo facemmo ancora molte volte in seguito, spogliandoci e traendo piacere anche dalla vista dei nostri corpicini eccitati, ma non ci masturbammo mai
nella maniera tradizionale. Per noi era sufficiente strofinare i nostri piselli contro la pancia fino a che non si quietavano e fu solo a dieci anni che imparai quale fosse il sistema di
masturbazione più tradizionale.
Quando avevo nove anni i miei genitori si erano trasferiti in città e con grande rammarico avevo perso di vista Enrico. Per un anno circa non ebbi contatti di un certo genere con altri ragazzini, ma divenni molto amico con Giovanni, un biondino di un anno maggiore di me che frequentava la mia stessa scuola perché io avevo cominciato con un anno di anticipo.
Naturalmente pensavo spesso a quello che facevamo con Enrico e tutte le volte che lo facevo sentivo il mio pisello drizzarsi. Un giorno, quando avevo ormai nove anni e mezzo, mi capitò mentre facevo la doccia e quando mia madre entrò in bagno portandomi un accappatoio diventai rosso come un peperone, perché il mio sesso non era affatto rientrato nei ranghi.
-Ehi, hai il fratellino sull’attenti,- scherzò mia madre che era una biondina bellissima e molto giovane con la quale ero in grande confidenza. In casa non eravamo affatto pudichi, ma nuda l’avevo vista solo un paio di volte, mentre vederla girare con le sole mutandine ...
... era quasi una regola, specie alla mattina.
La guardai pieno di imbarazzo, ma lei non si scompose e con la punta dell’indice mi toccò la sommità del pene, sorridendo maliziosamente.
-E adesso come farai a fargli riabbassare la testa?- Mi chiese.
La guardai e dovevo essere diventato di brace, perché mi rivolse un sorriso cordiale e mi incitò a uscire, avvolgendomi nell’accappatoio, poi cominciò a strofinarmi come faceva spesso per asciugarmi. Sentii le sue mani sulla schiena, sul torace, sul culetto e poi anche sull’inguine, dove il mio pisello continuava a essere dritto. Lei parve non accorgersene e continuò a strofinarmi, solo che con una mano indugiò a lungo sull’inguine, mentre con l’altra mi asciugava la schiena e le natiche, sembrava quasi un gioco, un gioco che però faceva aumentare vorticosamente la mia eccitazione e sentii un grande calore invadermi
come quando ci accarezzavamo con Enrico. Bastò pochissimo tempo per farmi godere e mi abbandonai fra le sue braccia, lasciando che mi portasse alla naturale conclusione di quella strana masturbazione. Non dissi nulla e anche lei tacque, continuando ad accarezzarmi e stringendo a volte il mio rigidissimo affare, ma quando fui scosso da un lungo brivido e mi abbandonai fra le sue braccia mentre il mio sesso perdeva la sua terribile erezione mi sostenne ancora un poco, allontanando la mano dal mio inguine e stringendomi a sé, poi mi diede una scrollatina.
-Dai, stai dritto,- mi spronò, -non credevo che sentirti ...