1. Matteo capitolo secondo (parte prima)


    Data: 14/08/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: DolceBsx, Fonte: Annunci69

    ... accarezzava la passerina mentre con l’altra si pizzicava i capezzoli che pareva volessero schizzare fuori dalle tettine tanto erano dritti. I suoi sospiri si fecero sempre più frequenti e a un tratto cominciò a gemere rocamente, sollevando il bacino e permettendomi di vedere le sue dita che si muovevano con forza sulla passerina, massaggiandola nella parte superiore. Quasi senza rendermene conto spinsi la porta ed entrai nella stanza proprio mentre l’orgasmo le esplodeva dentro facendola gridare
    
    e scuotere, con il corpo teso come un arco che sussultava contro le sue dita. Infine si lasciò cadere ansante sul letto e solo allora si accorse di me che la fissavo affascinato.
    
    Le sue mani, che giacevano abbandonate lungo il corpo si sollevarono di scatto andando a proteggere l’inguine e le tettine mentre il volto le si imporporava. Rimanemmo così per un caduti. Un lungo sospiro le uscì dalle labbra mentre allontanava le mani, lasciandosi osservare meravigliosamente nuda e con le gambe ancora piuttosto divaricate, poi mi guardò maliziosamente, ma era ancora rossa in volto.
    
    - Be’, bisogna dire che mi hai proprio beccata,- disse.
    
    -Mamma, io...- mormorai, chinando la testa confuso e senza trovare nessuna parola da dirle.
    
    -Oh, dai, non è morto nessuno e non è successo nulla di grave. Colpa mia che non ho chiuso la porta. Sai cosa stavo facendo?
    
    -Ti accarezzavi là...
    
    -Si, mi accarezzavo la passerina,- ammise, -tuo padre è via da quattro giorni e a me era venuta ...
    ... voglia di fare l’amore. Mi è successo quello che succede a te quando ti diventa dritto il fratellino, te lo sei mai accarezzato?
    
    -No...
    
    - Be’, quando sarà il momento imparerai e forse sarò io a sorprenderti... Consideralo una specie di regalo di compleanno,- aggiunse, visto che mancavano pochi giorni al mio decimo anno, -Adesso però è ora di preparare la cena,- concluse allegramente, alzandosi e infilandosi le mutandine, dandomi così modo di guardarle il culetto.
    
    Con Giovanni eravamo diventati ormai amici intimi e poiché anche le nostre famiglie si conoscevano bene spesso studiavamo a casa mia o sua, a seconda di come ci eravamo messi d’accordo e questo era facilitato dal fatto che abitavamo nello stesso stabile e per raggiungere le nostre case era sufficiente attraversare il giardino interno che le divideva.
    
    Festeggiammo il mio compleanno insieme, con le famiglie riunite e un buon numero di amichetti che saccheggiarono tutto quanto mia madre aveva preparato e il giorno dopo andai a trovare l’amico.
    
    Mi venne ad aprire sua madre e mi invitò a entrare. Lo feci un po’ trasognato perché la
    
    signora indossava solo mutandine e reggiseno: erano entrambi bianchi e molto trasparenti,
    
    così potevo vedere benissimo i peli scuri dell’inguine e i capezzoli delle tettine. Solo in un’altra occasione mi era successo di vederla così, ma era stato solo per un attimo, quando era uscita dal bagno e aveva attraversato il corridoio per entrare in camera da letto.
    
    - Be’, non hai ...
«1...345...»