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Genesi 1 - la bastardata
Data: 16/08/2021, Categorie: Tradimenti Autore: yakuba, Fonte: Annunci69
... delle cosce. “Ti prego leccami” mi continuava a dire. “non è quello che sto facendo?!” replicavo smettendo di leccarla. Le lasciai le braccia; prese la mia testa e me la mise sulla patatina. Ancora non la leccavo sulle grandi labbra. A quel punto mi mise letteralmente la figa in faccia. Le misi un dito dentro e le succhiai il clitoride. Sembrava volermi scopare la faccia. Le misi tre dita in bocca di modo che non emettesse gemiti. Continuavo a succhiare il clitoride come se fosse un cazzo. Il pollice nella patatina si muoveva velocemente. Le misi due dita nel buchetto. Non aveva mai provato questa cosa eppure le due dita entrarono in modo facile. “Mi stai facendo impazzire. Sarò venuta 5 volte”. Io non me ne ero neanche reso conto. La rimisi sulla poltrona. Salii con le ginocchia sui braccioli. Me lo tirai fuori. Lei emise un “ooohhh” molto silenzioso con una smorfia quasi di dolore. La mia mano sinistra le teneva i capelli; la destra il collo. Le misi il pisello in bocca e cominciai a scoparle la faccia. Spingevo sempre più in fondo; la vedevo in difficoltà ma le piaceva essere dominata. Lo tirai fuori. La volevo guardare bene negli occhi. La mano sinistra continuava a tenerle i capelli. Tirai un po’ indietro i capelli di modo che tirasse su il viso. Emise un gemito di dolore ma era completamente in balia di me. “Tira fuori la lingua e fammi godere” le dissi. Tirò fuori la lingua e mi masturbai con la cappella a contatto della sua lingua. Fece roteare la lingua sulla ...
... cappella. Non tenni più. Misi il pisello in bocca e ripresi a scoparle la bocca. Venni. Tanto, tantissimo. La vidi in difficoltà. Tirai fuori il mio pisello. Era ancora bagnato. Tenendo con la mano il pisello, glielo passai sulla guancia. Chiuse gli occhi godendo. Non mi accorsi che aveva ancora il mio sperma in bocca. Capii che voleva andare in bagno. Le rimisi i suoi pantaloncini e la accompagnai in bagno. Sputò tutto. Mi diede alcuni schiaffetti sul costato. “Perché sei venuto così tanto”. Però sorrideva. Tornammo in stanza. Mi guardò e mi chiese se avevo ancora energia perché voleva il mio pisello dentro. Si rilevò i pantaloncini. Mi spinse sulla poltrona che era ancora bagnatissima. Si mise a leccare il mio pisello ancora moscio. Leccava inguine, palle e succhiava. Ripeteva questo rituale. Dopo lunghi minuti sentii il mio pisello riprendersi. Si alzò mi prese il pisello come una corda e lo tirò. “ohi” esclamai, mi alzai. Si sedette, quasi sdraiata, sulla poltrona. Aveva il bacino fuori e solo collo e testa erano appoggiati sullo schienale. Prese con le sue mani le sue caviglie che portò quasi all’altezza della testa. Nel frattempo presi un preservativo e me lo misi. La penetrai, piano piano e lo lasciai dentro tutto. Cominciai a pomparla. Non potevamo fare rumori ma trovai il modo di pomparla sempre più forte. Vedevo il suo viso contorcersi. Mise la bocca contro un polpaccio. La sentii tremare. Tremare. Tremare sempre più forte. E io pompavo sempre più forte. Lasciò le sue ...