1. Marina e Loredana


    Data: 17/08/2021, Categorie: Lesbo Autore: maria966, Fonte: RaccontiMilu

    ... creata una tensione in quel taxi e sentii di doverla rompere in qualche modo, e azzardando sbagliai tutto con un: “Loredana, io non avrei molta fame.” Lei prese la palla al balzo e mi rispose. "se preferisci possiamo fare uno spuntino a casa mia ?" e proseguì di getto: “ Ti piace l’orientale, conosco un take away delizioso.”. Mi ero messa nell’angolo da sola. Lei diede il nuovo indirizzo al taxista, che in pochissimo tempo ci accompagnò davanti al locale. “ Faccio in un attimo aspettami qui.” mi disse scendendo dal taxi e lasciandomi sola con i miei pensieri. La mia mente tornò indietro negli anni, quando ancora adolescente scoprii per caso mia madre, che allora aveva circa la mia stessa età ma il corpo decisamente più appesantito intenta con una amica a masturbarsi e leccarsi a vicenda. La visione di quei due corpi, così intenti a donarsi vicendevolmente piacere,nonostante uno fosse di mia madre, fece nascere in me non un che di rigetto ma il desiderio prurignoso di trovarmi e godere con loro due. La mia vita però prese un’altra piega anche se, nel corso degli anni, mi capitò altre volte di soffermarmi a guardare delle donne ed a cercare d’immaginarmi come dovesse essere il loro corpo sotto il vestito. Probabilmente in me c’era una componente lesbica dormiente, che io, per retaggi culturali, cercavo di dominare. Mentre ero assorta in queste riflessioni, notai Loredana che usciva dal negozio e si avvicinava al taxi. Il mio sguardo si concentrò sulla sua figura, sul suo ...
    ... vestito e cercai d’immaginarmi il suo corpo che, nonostante le forme piene, sembrava ancora ben modellato. Quando arrivammo a casa, Loredana in un lampo apparecchiò la tavola e ci sedemmo una di fronte all’altra. Io mi gettai sul cibo per acquietare il languore che, strada facendo verso il suo appartamento, era aumentato fino a divenire un fuoco, la fissavo e cercavo d’immaginarmi come fosse il suo sesso ed a quel pensiero mi accorsi di essermi eccitata profondamente. Loredana se ne accorse e mi accarezzò la mano: "ti devo ringraziare davvero per aver accettato il mio invito. Ormai passo settimane cenando da sola". "Scherzi? Una bella donna, come sei tu, chissà quanta compagnia deve avere.". "Non sempre quella che uno desidera, sai?", mi sussurrò, e mentre lo diceva, mi accarezzò di nuovo la mano. Gliela strinsi forte, e per un attimo mi si fermò il cuore, sentivo in me il senso di peccato, era veramente una bella donna e non potevo fare a meno di guardare i suoi bei seni che si intravedevano dalla camicetta trasparente. Loredana mi guardava negli occhi languidamente, mi prese la mano e se l’appoggiò sul seno. Come fossimo telecomandate, , ci alzammo e andammo nel salotto, dove ci trovammo ad essere una davanti all’altra eccitate. Avvicinò le sue labbra alle mie ed io ricambiai il suo bacio con passione. Le mani di Loredana erano sul mio seno che prese a carezzarmi con le dita tremanti per l’eccitazione, poi mi sbottonò l’abito, e mentre la cerniera scendeva silenziosa e decisa, ...