1. Da solo in una nuova città.... per fortuna incontrai loro


    Data: 18/08/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Milordiscreto, Fonte: Annunci69

    In quell’anno mi fu proposto di cambiare sede e regione, dalla sicilia al Lazio, la bella Roma Quindi valutando i pro, il fattore economico, e i contro, la lontananza dalla sicilia al Lazio, insieme a mia moglie, convenimmo di accettare. Io sono Luca, ho 36 anni e sono un uomo attraente, atletico e simpatico. Quando arrivai nella nuova sede quasi quasi mi pentii di tutto: innanzi tutto la lontananza da mia moglie e i miei 2 bambini; poi ero abituato nel mio vecchio ufficio dove eravamo tutti amici e nella mia città. Pur non di meno, nel giro di un paio di mesi, mi feci apprezzare dai nuovi colleghi e, in modo particolare da, e lui da me, Pierpaolo. Una brava persona, buon lavoratore e servizievole, nel senso che, avendo tante conoscenze, si prestava molto. Figuratevi che fu lui, dopo appena una settimana dal mio arrivo, che mi trovò, nelle vicinanze dell'ufficio, un bilocale dove abitare. Si prestava in tutto e, non avendo io l'auto, spesso mi portava in giro. Pierpaolo, 44 anni, man mano che si instaurava una certa confidenza, notai che aveva una certa fissazione per il sesso. Dottore di qua, dottore di là, dottore guardi che bella gnocca, dottore qualche volta la porto su in montagna in Trentino e le faccio vedere qualche bella montanara. In montagna, in una nota località della provincia romana, aveva una baita che la moglie aveva ereditato dai genitori. Un giorno, in ufficio, bussò. "Dottore, avrei il piacere di farle conoscere la mia signora"­ Naturalmente li feci ...
    ... accomodare.
    
    "Sa, mia moglie passava da queste parti ed è venuta a trovarmi"­ Francesca, 45 anni, ben messa ma per niente grassa, carnagione chiara, castana, occhi chiari, viso sensuale, rappresentava esattamente il tipo di montanare di cui, spesso e volentieri, mi aveva parlato: ­­ Non mi sembrò particolarmente timida, anche se, in certi momenti, parlando Pierpaolo delle sue qualità di cuoca e delle sue doti di montanara verace, arrossiva leggermente e il rossore sulle sue guance chiarissime era evidente. Una domenica mi invitarono a pranzo. Mi venne a prendere lui. Portai una bottiglia di grappa per lui e un mazzo di fiori per lei. Fu una tortura e la sera, quando Pierpaolo mi riaccompagnò, non potei fare a meno di farmi una bella sega pensando a Francesca che mi aveva costretto a stare tutto il giorno col cazzo in tiro sperando, vergognandomi, che non se ne accorgessero. Era vestita con una gonna grigia attillata che le metteva in bella evidenza il culo; un maglioncino leggero e attillato di colore nero che metteva in evidenza le sue grosse tette; collant nere e scarpe con tacco non tanto alto ma sufficiente per renderla piùslanciata. Intanto captai dei cenni fra di loro; mi imbarazzai. Ero di troppo? Mentre lei preparava le ultime cose in cucina lui preparò gli aperitivi. Quando lei ritornò in soggiorno non potei non ammirare, mentre camminava, i fianchi rotondi, la forma delle cosce messe in evidenza dalla gonna attillata e le tette che sobbalzavano. Sorseggiando l'aperitivo ...
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