Doveva essere una serata al bar - Racconti Erotici

Doveva essere una serata al bar

... molto signorile, di quelli veri, mai sazi, sfacciato ed incredibilmente resistente.

Mentre le due ragazze sono ancora intente a dei giochini molto soft tra di loro, lui con la massima noncuranza si avvicina a Sandra e le poggia il suo cazzo, ancora barzotto, vicino al viso.

“Dai tesoro, non vorrai mica finire così presto”. Mi aspetto il peggio, un ceffone o ben che vada una sfilza d insulti. Infatti sulle prime Sandra resta interdetta

“Da fammi vedere che me lo tiri su rapidamente, ho ancora tanto succo da darti”

Invece del ceffone, Sandra sembra riceve questo invito come la manna da cielo:LI guardo incredulo, mi vien quasi da ridere, e invece lui glielo infila tra le labbra, ancora bagnate del nostro sperma. Lei ingoia ingorda e allarga le gambe per farci vedere bene l’eccitazione della sua fica. Lui non aspetta altro ed inizia a sditalinarla.

La guancia della ragazza si gonfia per l’intrusione del suo cazzo, mentre lui comincia a incitarla senza mezzi termini: -“Ecco, così, brava troia! Gustalo bene, ora che è più saporito!”

Alla vista di quella scena il sangue mi affluisce di nuovo verso le parti basse. Ariele mi guarda e sembra dire “Ma che aspetti?, Non vedi che voglia di cazzo anche io? Allora mi avvicino e appena le arrivo a tiro mi prende violentemente il cazzo per infilarselo in bocca ed inizia sgominarmi con grande passione. La pressione delle labbra ed i colpetti di lingua sul glande mi portano quasi subito a temperatura di ebollizione. Sono già ...

... pronto per godere di nuovo ma non voglio essere il suo giocattolo, la faccio girare e le ficco due dita nella fica con violenza. Lei che non si aspettava questa rudezza viene scossa da un fremito ed inizia a muovere il bacino e ad incitarmi di continuare.

Messa alla pecorina adesso mi invita a dedicarmi ai suoi due buchi fradici di umori, così mentre pollice ed indice stanno perlustrando ogni millimetro della sua fica, le ficco il pollice nel culo, e questo la fa andare in estasi.

Ogni inibizione è fuggita via dai nostri corpi: in un attimo di lucidità mi rendo contro che siamo come quattro animali e che abbiamo perso la ragione in un vortice di lussuria che ci sta travolgendo.

Le mettiamo una di fronte all’altra a pecorina. Non esiste spettacolo più eccitante per me che vedere due donne che si baciano con passione, vedere le loro lingue che si incrociano, le loro mani che strizzano tette e capezzoli e che si fanno i complimenti per la loro troiaggine.

Sia io che Teo potremmo scoppiare in qualsiasi momento, ma ormai sono loro che reggono il gioco.

Sandra guarda Ariele e le dice “Adesso voglio assaggiare la sua sborra”. Io e Teo ci scambiamo la compagna, ci guardiamo e con un cenno d’intesa decidiamo: “Culo!” e senza preavviso infiliamo i due cazzi ormai all’apice della loro rigidità nello sfintere delle due zoccole.

Non sembrano mai sazie: io e Teo siamo due bagni di sudore, impegnati a soddisfare queste due puledre di razza purissima, concentrati nel far ...