1. L'ospite


    Data: 19/08/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: jorabbit42, Fonte: Annunci69

    ... presi coraggio e mi rivolsi a Stefano. “Stefano, non credi che sarebbe più carino se Sara stesse con noi sempre nuda?” Sara fu colta di sorpresa, ma guardò Stefano dilatando le pupille. Fu un istante che durò un secolo. Il gioco era rovinato, per sempre, o sarebbe iniziato? Un lieve sorriso circondava il labbro di Sara. E Stefano invece reagì con una risata piccola e nervosa. “Forse non è una cattiva idea, che dici Sara?” E Sara guardandolo intensamente negli occhi, con sguardo teso ma deciso, accettò la sfida e iniziò a spogliarsi. Eravamo in cucina tutti e tre e io sorseggiavo il mio Martini senza staccare gli occhi da lei. La pacca sotto i pantaloni si gonfiò all’istante e sapevo che entrambi lo avevano notato. Stefano faceva l’indifferente e continuava a cucinare, Sara lo guardava solo per non volgere lo sguardo verso di me. Aveva una bellissima linea e una gran signorilità nei modi. I vestiti le scendevano attillati ma morbidi, scelti con cura per esaltare la freschezza non perduta e nascondere quella ormai già persa. Si era sbottonata una blusa in cashmere, e ora si slacciava la cerniera della gonna, lungo un fianco. Infine se la sfilò, da sotto, sollevando appena i piedi da terra. Lentamente una bella e attraente Signora, molto eccitante e dalla linea ben slanciata, mostrava la sua verità, il suo corpo vissuto e provato dalla vita. Volli trattenere quell’istante. Mi stavo quasi pentendo della mia richiesta perché spogliare Sara, la bella Signora Sara, era un ...
    ... piacere che stavo sciupando. Dovevo fermare il gioco. Giusto in tempo per lasciarla in collant scuri, che le modellavano il corpo e la camicia di seta che ora scendeva sui fianchi, appena slacciata. Il confine giusto tra la Signora da desiderare e la Femmina da abusare. Ancora qualche istante e le sue “freschezze” sarebbero risultate già spese.
    
    La fermai con improvvisa confidenza, dandole del tu: “Fermati”. La voce mi tremò appena, per l’eccitazione e questo piacque molto a lei, sentendosi pienamente donna. Il tono della voce non fu perentorio ma dolce. Mi aveva preso un moto di commozione per il suo coraggio; avrei voluto abbracciarla e sentirne l’odore ma dissi solo “Aspetta, resta così”. E dopo una pausa in cui lei non capiva smorzai la tensione dicendo “Magari Stefano vuole il suo Martini”. Ci guardammo negli occhi e poi lei sorrise… “Ok” e si girò per tornare in salotto.
    
    Io la seguii e mi sedetti sul divano. Mi dava le spalle e io le guardavo i fianchi e il culo. Lei lo sapeva, ma io non sapevo se di lì a poco non mi avrebbe preso contropiede con un “che ne pensi del mio culo?” o un semplice “ti piace?”. Invece, non disse nulla, ma andando verso la cucina mi buttò un occhio e sorrise. Ci eravamo intesi e l’eccitazione di entrambi cresceva. Pensai tra me e me “Finalmente un incontro davvero erotico”. Tornò e si sedette anche lei. Fu il momento più difficile. “Cosa ti piace?” ma lei mi guardò un po’ storto, interpretando la domanda in modo sconveniente.”…Sesso a parte”. ...
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