Per mano nel mondo dei grandi
Data: 21/08/2021,
Categorie:
Etero
Autore: nikypoxpox, Fonte: RaccontiMilu
... con la sua vestaglia rosa e il sorriso luminoso. Mi fece strada fino al suo piccolo regno passando davanti alla porta della cucina dove il marito in divisa stava prendendo il caffè, lo salutai ma non rispose, lei mi chiese un attimo di pazienza lasciandomi solo nella stanza. Dopo un po sentii che lui usciva chiudendo forte la porta, Antonietta ricomparve con unespressione accigliata ma che svanì in un attimo appena si accorse che la guardavo. Mi fece mettere alla luce della finestra prima di cominciare a censire la mia figura. Pensavo che stare lì impalato fosse noioso, mi accorsi invece che era piacevole guardarla assorta nel prendere le misure che poi venivano annotate su di un libretto nero accanto alla macchina da cucire. Mi piaceva la sua presenza, lodore del suo corpo mischiato ad un leggero profumo di rosa, i suoi occhi scuri così vicini da immaginarci il passato, il solco del seno generoso e morbido. Tutto questo, a poco, a poco mi avvolgeva lanima e la fantasia, mi faceva star bene. Sei proprio un bel ragazzo, con labito nuovo sai quante ti correranno appresso. Disse per entrare in confidenza nel suo dialetto ormai diluito. Spero succeda anche con i jeans. Risposi sorridendo. Infranto quellargine di riserbo il dialogo divenne spontaneo, cominciammo a parlare del più e del meno, delle nostre giornate, del paese troppo piccolo e riservato, del suo rammarico di sentirsi sola in casa e fuori, la nostalgia dei colori di Napoli ed infine la confidenza di momenti ...
... difficili vissuti nellindifferenza degli altri. Pensieri malinconici raccontati in modo leggero, abilmente nascosti da una facciata luminosa. Io ascoltavo in silenzio non avendo parole adeguate da dire a quella donna delusa.Pur avendo un aspetto da uomo era comunque un ragazzo, con il pregio dellinnocenza presa per mano dalla voglia di sapere, probabilmente fu questo a trasmetterle fiducia, per sollevare il velo su una femminilità travagliata e forse mai vissuta.Il giorno aveva i suoi tempi, le nostre confidenze vennero interrotte dal campanello di casa che avvertiva larrivo di un altro impegno. Prima di salutarci mi dette lappuntamento per la settimana successiva, alla stessa ora per un riscontro delle misure. Mi lasciò con uno sguardo affettuoso e poi una carezza che non scorderò campassi centanni.Il tempo scorre a seconda dei desideri e per me quella settimana fu lentissima. Quando arrivò il giorno stabilito mi resi conto di aver pensato a lei tutto il tempo, senza unimmagine precisa, seguendo limpulso naturale delladolescenza.Arrivai al portone di Antonietta in anticipo, il cuore cominciò a battere appena la vidi sul pianerottolo che mi aspettava. Aveva una veste chiara, abbottonata sul davanti, che dava merito ad una figura ben fatta. I capelli sciolti e un filo di trucco (che volli illudermi avesse messo per loccasione). Quando entrammo in casa guardai verso la cucina e vidi che il marito non cera.La finestra della sua stanza era socchiusa sullombra di un cortile da dove ...