Per mano nel mondo dei grandi
Data: 21/08/2021,
Categorie:
Etero
Autore: nikypoxpox, Fonte: RaccontiMilu
... scorreva un alito daria fresca, mi lasciò un attimo da solo per ritornare tutta felice con una caraffa di caffè freddo e due bicchierini. Mi disse che era un caffè alla napoletana bello denso fatto la mattina e messo a raffreddare. Dopo averlo assaggiato chiesi cosa fosse quellaroma indefinito che addolciva il caffè, con orgoglio mi svelò il segreto di una goccia di liquore allamaretto che ogni tanto metteva.Dopo il caffè iniziammo il riscontro delle misure, prima per la giacca: le spalle, braccia, ecc. Dopo passammo ai pantaloni: i fianchi, le gambe e il cavallo. Per far questo dovette mettersi in ginocchio proprio davanti a me e in quella posizione, dal bottone aperto della vestaglia, potevo insinuare lo sguardo fin dentro il solco del seno, che mi sembrava enorme rispetto alle poche esperienze vissute. Un bel seno grande e rotondo, fonte di chissà quanti sogni proibiti che adesso avevo a pochi centimetri da me. Guardare quel petto di donna matura mi eccitava così tanto che dopo un po i jeans attillati cominciarono a gonfiarsi proprio davanti ai suoi occhi, più cercavo di distrarmi più lui cresceva, più lui cresceva e più aumentava il mio imbarazzato: sarei voluto scappare, sotterrarmi dalla vergogna. Lei inizialmente fece finta di nulla poi, quando la situazione si fece troppo evidente, sollevò la testa e con un sorriso mi disse: Questo è uno dei regali più belli che un uomo può fare ad una donna, non ti devi vergognare. Non dissi niente ...
... mentre il sangue mi arrivava alla testa dallimbarazzo, rimasi fermo nella mia condizione fino a quando sentii il dito di lei appoggiarsi alla base del mio gonfiore e, piano, piano seguire tutta la lunghezza della mia erezione da sopra i pantaloni. Quando arrivò in cima si soffermò a massaggiarmi la cappella dapprima solo con il polpastrello e poi con tutto il palmo della mano, muovendola su e giù piano, piano. Luccello era ormai arrivato al limite della cintura, imprigionato tra la pelle del bacino e la pressione della sua mano. Lei in ginocchio davanti a me continuava ad eccitarmi seguendo il ritmo del mio respiro, sempre più veloce, fino a quando un brivido mi prese tutto il corpo insieme ad un gemito: i primi fiotti di sperma arrivarono fin sopra i pantaloni imbrattandomi la maglietta. Antonietta mi appoggiò il viso sullinguine stringendomi con le braccia attorno alla vita, aspettando gli ultimi sussulti di piacere. Non so per quanto tempo siamo rimasti così: lei in ginocchio allacciata ai miei fianchi, io in piedi con gli occhi chiusi e le mani tra i suoi capelli umidi di sudore. Poi si fece coraggio e lentamente si alzò in piedi, mi abbracciò appoggiando la testa sulla mia spalla senza il coraggio di guardarmi negli occhi, si lasciò andare ad un pianto sommesso, liberato con pudore come se io non dovessi sentire. Gli scansai i capelli per guardarla ma lei non volle, si staccò da me in modo brusco:Sono una pazza disse, non so cosa mi succede mio marito ci ammazza tutti e due, ...