1. Elisa


    Data: 22/08/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: babbacombe_lee, Fonte: RaccontiMilu

    ... chiari tagliati corti, lo avrebbero fatto passare per uno dei tanti manager che si potevano incontrare in centro, se non fosse stato per lo sguardo freddo e penetrante e, soprattutto, per la sottile cicatrice che gli solcava la guancia sinistra.Parlava un italiano perfetto, senza alcuna inflessione dialettale e fu cortese ed informale con lei, nei pochi minuti necessari a leggere le carte ed a firmarle.Per tutto il tempo si tenne a doverosa distanza da lei, ma Elisa avvertì un qualcosa di strano, come se gli occhi scuri e penetranti dell�uomo, scandagliassero il suo corpo sotto il tailleur blu attillato.Avvertiva una sensazione inquietante, spiacevole ma allo stesso tempo eccitante, era come se gli occhi di quell�uomo fossero una specie di prolunga delle sue mani, con cui frugare nel suo reggiseno.E� una mia fantasia, di quelle inconfessabili che una brava ragazza non dovrebbe mai avere. Beh, ragazza forse non lo sono più, visto che ho 39 anni e sono anche mamma di un bambino.Alla fine, un po� per spezzare quest�atmosfera, un po� perché realmente ne aveva bisogno, chiese di andare in bagno e lui le indicò la porta in fondo al corridoio.Quando uscì dal bagno sembrava tornato tutto a posto, gli occhi del boss della ndrangheta che non sembrava un boss della ndrangheta avevano perso quello strano potere ed Elisa doveva fare solo una cosa, riprendersi la busta gialla con le carte firmate e tornare a casa da suo marito Giovanni e da suo figlio.L�accompagnò fino alla porta di casa e ...
    ... le diede la mano, in quel momento Elisa avvertì di nuovo una sensazione strana, ma ormai era praticamente fuori di lì, le bastava fare un passo.Esitò solo un attimo, poi fece quel passo e si trovò fuori.Fuori da quella situazione strana e fuori dal villino liberty. Percorse rapidamente il vialetto d�ingresso e si rese conto che i tacchi alti e sottili affondavano nella ghiaia bianca, ma ormai non aveva importanza.Un cenno di saluto ai poliziotti appostati in macchina e poi risalì sulla sua utilitaria.Proprio un attimo prima di accendere il motore squillò il suo cellulare.Sicuramente era Giovanni che, vedendola ritardare si era preoccupato.Frugò nella borsetta finché non riuscì ad estrarre il telefono.�Sì, pronto.��Ciao, non hai ancora finito con Mimì.�Una voce meridionale, roca, con un inconfondibile accento calabrese.�Mi spiace, signore, forse ha sbagliato, non conosco nessuna Mimì.�Una breve risata, con la voce che diventava ancora più roca, poi: �Ci sei appena uscita, da casa sua, stammi a sentire, nelle carte manca una firma ...��No, guardi, ho controllato, ha firmato tutto ...��Zitta, troia, manca una firma e domani mattina alle 8,30 ci torni, i poliziotti non faranno storie e così gli consegnerai pure un pacchetto.Il pacchetto lo avrai al momento giusto ...��No, guardi, io non farò nulla del genere, non tornerò in quella casa, non consegnerò nessun pacchetto ...��Ne parliamo domani mattina, intanto se guardi bene nella borsetta vedrai che il tuo disturbo ti è già stato ...