1. Il Sicario - capitolo 2 - Collana Il Dravor Vol. 4


    Data: 08/01/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss

    ... facevano sentire. Quella sera Kim non si lamentò del rancio, anzi iniziò a raccontare, certo omise di dire che la mulatta era bellissima, ma per il resto raccontò tuto, era giustamente orgoglioso. Vick però capì che c’era dell’altro. – Domani sera vengo con te! – - Non essere sciocca – rispose lui aspro, - hanno invitato me e non me con la mia schiava. – - Vengo. – - Se vieni sarai umiliata, ti metteranno a tavola con gli schiavi. – - Le kalsna vanno a tavola con i loro padroni – rispose tosta lei. - No! – rispose lui. – Le kalsna accompagnano i Padroni in società, ma stanno al loro posto, non le mandano a lavare i piatti, ma mangiano per conto loro e non si siedono a tavola con i Padroni. E poi tu non sei una kalsna, non hai i vestiti giusti e noi non abbiamo una carrozza per presentarci in modo adeguato. Finiresti in cucina a lavare le pentole. Non puoi venire. – Era vero, Vick era disperata, aveva conosciuto tante donne libere, intelligenti meno della metà di lei, e quelle potevano comandarla. Ma Kim aveva ragione, se ne rese conto, però non voleva darsi per vinta. - Com’è la figlia – chiese a bruciapelo. - Che centra la figlia? – rispose lui guardingo. Vick si rese conto di aver fatto centro. La gelosia iniziava a roderla. Prima o dopo, pensava, qualcuna di queste puttane ricche e libere me lo porterà via. Cambiò ancora argomento sconcertandolo. - Prometti che non mi venderai mai! – - Ma sei impazzita, come ti vengono queste idee. – - Prometti! – Vick stava per mettersi ...
    ... a piangere. Kim si rese finalmente conto che era disperata. – Prometto! Ma devi sapere che non mi è mai passato per la testa. – - Tu ti metterai prima o dopo con una di queste donne, come questa ragazza e io non so che fine farò. – Kim sospirò. – Non so quello che farò, ma tu rimarrai sempre con me. Ed hai ragione, devi diventare una kalsna, ma per ora non ho i soldi per mantenerti a quel livello. – Vick si rabbonì e cambiò discorso ancora una volta. - Era meglio se li avessero rapiti – disse a mezza voce Vick. Lui la guardò interdetto e lei continuò come parlando a se stessa. – In quel caso avresti chiesto il venti, meglio il venticinque per cento, del riscatto per liberarli e saremmo diventati benestanti. – Non li avevano rapiti, ma Kim capì come dovevano essere impostati gli affari. Vick era davvero preziosa. Quando andarono a letto Vick gli saltò addosso. Era sempre molto passionale e intraprendente, quando lo voleva se lo prendeva, Kim fin dalla prima volta che l’aveva presa era sempre sconcertato di quanto lei lo desiderasse e di quanto fosse disinibita nel darsi e nel prendere. Era vergine e non aveva nessuna esperienza, ma l’istinto la portava ad essere molto attiva. Aveva aspettato la sua prima mossa, perché quella toccava a lui, ma una volta che lui l’aveva baciata, lì, sotto le coperte, nel veld, all’aria aperta e sotto un immenso tetto di stelle, lei era diventata immediatamente avida di baci, di carezze e del suo sesso. Lo aveva lasciato senza respiro, era stata ...
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