LA VICINA
Data: 23/08/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: lukeit, Fonte: xHamster
... entrare, mi sistemo la giacca da notte, infilo le ciabatte e vado verso il citofono, le do il buongiorno, lei si presenta dicendo semplicemente che si chiama Martina, che abita nella casa accanto, che ci eravamo visti qualche volta in paese e che voleva parlarmi se solo avessi avuto qualche minuto da dedicarle, io risposi che mi ricordavo di lei e le dissi di entrare. Schiacciai il pulsante per aprire il cancello, aprii la porta e le sorrisi. Lei mi sorrise. Era innocente e bella. Entrò, si chiuse la porta dietro le spalle, stavo per chiederle a cosa fosse dovuta questa visita inaspettata ma sulla prima parola mise l'indice della mano destra sulle mie labbra facendomi segno di stare zitto con l'altra mano, poi prese a parlare. Mi disse di non dire una parola e continuò: “Oggi pomeriggio me ne vado per sempre, non ci rivedremo, mai più. Sono venuta a salutarti. A modo mio. Vedi, queste sono le mie mutande...”, lo sguardo le cambiò, si fece diabolica, tirò fuori dalla tasca della gonna un paio di mutandine strappate, rimasi come un cretino, inebetito nel vedere quell'angelo timido e solitario tramutarsi così di botto in una piccola diavoletta assetata di sesso, “...si, ciccio, sotto la gonna c'è solo il pelo della mia fica umida. Ora. Ascoltami bene. Se dici una parola, se non fai esattamente quello che ti ordinerò di fare, urlerò come una pazza, come una forsennata, chiederò aiuto e se nessuno accorrerà in mio soccorso, scapperò nuda nel mezzo di strada dicendo che mi hai ...
... attirata in casa con una scusa e che poi hai tentato di violentarmi. Allora, ciccio, che dici, vuoi diventare il mio balocco oppure vuoi prima che ti dia un saggio di quanto sappia urlare bene?”. Capii che doveva essere una di quelle a cui piacciono certi giochetti. Anche a me non dispiacerebbero, infondo era sempre stato un mio desiderio sperimentare certi tipi di fantasie, avevo anche provato a proporli alle mie fidanzatine ma tutte le donne che mi erano fino a quel giorno capitate sotto mano si erano sempre mostrate reticenti. Ed ora ecco che senza avere mosso un dito e senza aver cercato nulla la possibilità di dare anima e corpo a certe fantasie m'era entrata in casa alle dieci di una domenica mattina di primavera. A volte la vita ci sorprende. Decisi di stare al gioco nella parte del povero oggettino sessuale costretto per mezzo di un ricatto al totale assoggettamento della propria volontà alle bizzarrie della propria carceriera e pensai anche che così facendo, intendo facendomi vedere sottomesso non per piacere ma per essere rimasto incastrato dal suo perfido ricatto, lei si sarebbe ulteriormente eccitata. I giochi danno maggiore soddisfazione quando sembrano veri. Molto intrigante. Ero eccitato da morire. Le dissi con voce impaurita che avrei fatto tutto quello che mi avrebbe chiesto e la pregai assolutamente di non gridare, di non chiamare aiuto, perché per me sarebbe stata la fine. Ed in effetti se questo fosse accaduto sarebbe stato per davvero un grosso casino, visto ...