Il gigante e la bambina
Data: 24/08/2021,
Categorie:
Etero
Autore: pink_, Fonte: EroticiRacconti
La grande finestra di vetro inquadra, come un poster, una montagna innevata nella notte. Fuori si gela. Dentro c’è un camino acceso che scricchiola confortevole. Sul grande divano scuro ci sono loro due. Lei ha quasi trent’anni, le guance rosa, coperte di piccole lentiggini. Un maglione aderente con decorazioni natalizie le disegna il corpo minuto, dalle forme delicate, gli occhi, parzialmente nascosti da una frangetta di capelli ramati, sono incantati dalla luce viva del fuoco, l’unica fonte d’illuminazione della stanza. Lui ha già molti inverni in fondo agli occhi ma i suoi anni li porta bene, il fisico robusto, forte, una barba folta, appena macchiata di bianco, gli da l’aria del classico uomo di montagna. L’uomo si alza dal divano e va verso il camino, si accoscia e mette un altro ciocco di legno nel fuoco. «Hai freddo?» le chiede senza guardarla. «Sto bene - risponde la ragazza - ma manca qualcosa.. non hai un po’ di musica?». Lui si alza in piedi e si spolvera le mani, battendole una sull’altra «Il mio stereo si è rotto, quassù non saprei neanche a chi farlo riparare». «Sempre il solito eremita! - dice lei scuotendo appena la testa - ci penso io dai». La ragazza fruga nella borsa e tira fuori il suo smartphone, lui la guarda con la faccia di uno che ha appena visto il demonio «Ci fai anche il caffè con quel coso?». Lei fa saltellare il pollice sullo schermo finché quel “coso” inizia a fischiettare dolcemente, una musica romantica che scioglie d’improvviso il silenzio ...
... della stanza. «Te la ricordi questa canzone? - gli chiede lei dopo un po’, lui non risponde - Mi piaceva tanto questa canzone.. mi fa pensare a un sacco di cose». «A quei tempi c’erano i dischi veri, non quelle scatoline infernali». «Non ti farebbe male, ogni tanto, fare un salto nella civiltà.. da quant’è che non lasci queste montagne?». «Ho perso il conto - dice lui guardando la finestra - si sta bene quassù, senza rumori, senza rompiscatole». «Non ti senti mai solo?». «Per fortuna ci sei tu che vieni a trovarmi». «Ogni volta devo farmi un sacco di chilometri, su delle strade impossibili!». «Puoi anche non venire più se vuoi» dice l’uomo improvvisamente serio, gli occhi fissi nel bianco della montagna. Lei lo guarda e si mette a ridere, poi si stiracchia su quel vecchio divano «Abbiamo almeno qualcosa da bere?». L’uomo si ridesta e si guarda intorno, cercando qualcosa «Quello non manca mai - dice dirigendosi verso un mobile con le ante di vetro - Ma non so se è roba adatta a una come te». Poi prende una bottiglia senza etichetta, piena per tre quarti di un liquido ambrato e torna verso il divano. «Guarda che non sono più una bambina» dice lei sollevando le sopracciglia con sufficienza. «Con quei capelli non si direbbe - le fa lui mentre versa la bevanda in un paio di bicchieri massicci - questa è roba forte, adatta ai vecchi eremiti». «Non ti piacciono le mie trecce?!». «Non ho detto questo». «Questo posto ti sta trasformando in un orso» si lamenta lei mentre prende uno dei ...