1. Aiuto


    Data: 25/08/2021, Categorie: Etero Autore: iranes, Fonte: RaccontiMilu

    ... tutto. Mi fa male! ""Lascia che ti metta questa, passerà tutto" lei ancora dubbiosa si copriva il volto con le mani senza avvicinarsi, allora lui le allontanò con tocco fermo ma delicato le mani dal viso e passò a spalmarle la crema sul viso. Lei si rilassò e si le scappò anche un sorriso"Allora lo sai fare" sperava di farla rilassare ma lei si richiuse girandosi in modo da non farsi vedere"E io che speravo di poterlo ammirare ancora. Sai hai un bellissimo sorriso, dovresti mostrarlo più spesso" forse perché era il primo, forse perché era tanto che non li riceveva più o forse perché in fondo quell'uomo le piaceva lei si girò a fissarlo. Aveva due occhi color nocciola molto espressivi, non riusciva a credere che quello fosse un professore dell'università, lei che li aveva sempre pensati vecchi e bavosi. Lo osservò con attenzione mentre scolava la pasta con lo strofinaccio sul braccio, sembrava proprio un cuoco. Non era molto alto, meno di suo marito e anche meno robusto ma in lui c'era qualcosa che la faceva sentire protetta, al sicuro. Aveva appena servito la pasta quando qualcuno bussò alla porta, anche se più che bussare sembrava voleva buttare giù."Torno subito" non fece in tempo ad avvertirlo che lui era già andato ad aprire, aveva paura che Massimo potesse colpirlo, quando era arrabbiato attaccabrighe, sentiva le loro voci, si avvicinò per riuscire a distinguere cosa dicevano"è mia moglie!!! Togliti di mezzo!!!""Adesso è a casa mia e tu non sei il benvenuto.""Te la ...
    ... vuoi scopare? Ma cosa credi di fare? Io uccido te e quella troia. Levati dal cazzo!" Massimo provò a farsi largo di forza ma in un nanosecondo il padrone di casa lo afferrò e lo alzò di peso sbattendolo al muro del pianerottolo"Tu non entri in casa mia! Ci siamo capiti? O devo fartelo capire in altro modo? Ora vattene a casa! Lei tornerà domani, quando starà meglio lei e anche tu." chiuse la porta e tornò in cucina"Scusa per le urla, di solito non succede. Mangiamo!" lo guardava con ammirazione, nessuno l'aveva mai difesa in quel modo"Ma ti sei strappato la camicia""Dove?- guardandosi preoccupato la camicia- Oh cavolo, dev'essere stato qualche punta sporgente della porta" lei si avvicinò per osservare"Sono brava con ago e filo. Te la posso ricucire io" lui stava per replicare di no, che le cuciture gli davano fastidio, quando la vide e capì che avrebbe voluto sdebitarsi."Grazie. Sei molto gentile, ma ora mangiamo o si fredda"Mangiarono e bevvero, il vino era una cosa che in quella casa non mancava mai, si alzarono e si misero seduti sul divano"Ho bevuto troppo- protestò lei- ora non riuscirò a cucirti la camicia""Non importa, non mi devi ricambiare. Se ti ho aiutata è perché volevo farlo" lei passò la mano sugli strappi"Toglila o la strappi di più" e si prodigò per cercare di togliergli la camicia, lui inizialmente fece un po' di resistenza, non voleva che vedesse il suo corpo, alla fine perse la calma"Lasciami stare!" il tono improvvisamente basso e freddo lasciarono lei ...