1. Strane voglie


    Data: 26/08/2021, Categorie: Lesbo Autore: skizzoinfoiato, Fonte: Annunci69

    ... guardai chinarsi a slacciare gli scarponi, poi togliersi la maglietta a manica corta tecnica che indossava, si impresse nella mia mente la sua schiena nuda. Come in un replay rividi le mani portarsi davanti intente a sbottonarsi i pantaloni, si chinò in avanti tenendo le gambe ben tese, via le calze.
    
    Il cuore prese a battermi forte, vero non era la prima ragazza che vedevo nuda, giocavo a pallavolo eppure fu come vedere la mia prima ragazza nuda difronte a me.
    
    Non so il perché mi fece quell'effetto, mi imbarazzò, forse perché le mia compagne di squadra le vedevo nude da quando avevo 8 anni e iniziai a giocar con loro, Ginevra era la prima volta che la vedevo così come mamma l'aveva fatta. Durante l'ora di ginnastica, come me era abituata a indossare la tuta senza mai scoprire niente.
    
    Mi riportò alla realtà quando girandosi mi trovò a fissarla a bocca socchiusa.
    
    “bhé che fai lì imbambolata? Dai muoviti!” indossate le ciabatte mi raggiunse.
    
    “non è certo la prima volta che vedi una ragazza nuda.... ti serve un aiuto?”
    
    Una vampata mi avvolse il viso, “no .. no... certo... è che non ecco io...”
    
    Non riuscivo nemmeno più a parlare, e la cosa mi fece vergognare non poco... ma non posso negare che en stessi ammirando le fattezze.
    
    Ginevra era molto alta 1,70 , io ero un paio di centimetri più alta di lei più o meno, anche lei era sportiva era nella squadra di nuoto sincronizzato, il fisico quindi era sia ben proporzionato, il seno invece non lo avrei mai ...
    ... fatto così grosso... sarà stata una quarta misura … bello, pieno le sue mammelle non lasciavano spazi fra loro, due chiari capezzoli rosa a sovrastarle, non si percepiva a presenza dell'areola. Ancora portava un perizoma trasparente azzurro che lasciava percepire la cura del suo pube. Successivamente vidi che la mia percezione non fu sbagliata, una striscia larga non più di due centimetri e alta tre ben curata sovrastava il suo pube. Un pelo nero come i suoi capelli, di solito portati legati con un elastico a formare una piccola coda, adesso tenuti alti con un legnetto.
    
    Mi prese per mano portandomi vicino alla tenda, mise le ciabatte a terra si portò alle mie spalle.
    
    “lascia che ti aiuti!”
    
    Le sue mani fresche presero il bordo della mia maglietta e con estrema calma me la sollevò, mi ripresi per agevolarla.
    
    “faccio da sola!”, mi abbracciò facendomi percepire la consistenza dei suoi capezzoli che sembravano volermi penetrare la schiena.
    
    Un contatto rapido ma i battiti del mio cuore sembravano andare per conto loro. Si scostò nel silenzio totale, nelle tempie giungevano i rumori del bosco, la sensazione fu come aver acuito tutti i sensi e mi sembrò di percepire ogni singolo minimo fruscio del bosco, come il fregare sulla mia pelle delle sue dita che scesero in basso scavalcando l'ombelico fino ai pantaloni.
    
    Passò due tre volte le dita sul bordo, prima di slacciarmi la cintura. “faccio io!” riuscii a dire come in preda da uno spasmo di paura.
    
    Le mie amni ...