Strane voglie
Data: 26/08/2021,
Categorie:
Lesbo
Autore: skizzoinfoiato, Fonte: Annunci69
... sostituirono le sue, che sentii scendere lungo l'esterno delle mie gambe, pur nini vedendola capii che si era accovacciata, il bottone che uscì dall'asola fece un rumore sordo che nella mia testa rimbombò con lo stesso rumore di un colpo di cannone, la zip come una mitragliatrice, Ginevra mi aveva sganciato entrambi gli scarponi e aiutato a rimuoverli assieme ai calzini,sempre da dietro mi fece posare i piedi sulle ciabatte.
Sembrò passare tutto con estrema lentezza ma penso che il tutto avvenne più velocemente come quando trattenni il fiato mentre facevo calare i pantaloni oltre le mie anche, al ginocchio le nostre man si incontrarono di nuovo, lasciai che fosse lei a procedere.
Mi sfilò i pantaloni il contatto fra le mie cosce , gambe e le sue mani mi provocò altri brividi e palpitazioni. Cosa mi stava accadendo perché, il perché non capivo.
Nell'intento di alzarsi mi diede tre baci il primo appena sopra le natiche, a metà schiena l'altro al collo sussurrandomi quanto fossero carine le fossette.
Il tono cambiò in uno più frizzante mentre le mani giocavano fra loro, “andiamo e dimmi se le mie ti sono piaciute?”
Già le sue fossette ben pronunciate che avevo ammirato mentre si spogliava. Mi trascinò vicino alla riva di quella che mi sembrò esser poco più di una pozza allargata ma non era così piccola.
Ci guardammo “ al 3 lo facciamo assieme?”, vide il mio sguardo perplesso e interrogativo, con il sui indicò lo slip, presi qualche secondo annuii “tre!” e ...
... presa alla sprovvista calai le mie in ritrdo.
“vedrai ti piacerà fidati di me!”
“non nuoto molto bene...”
“non ti preoccupare con la punta delle dita tocchi nel punto più profondo.
Entrammo velocemente in acqua, la sensazione di shock termico da freddo passò quasi subito, la temperatura era inaspettatamente piacevole.
Iniziammo a giocare e ridere schizzandoci a vicenda guardando di non bagnare i capelli per el ovvie difficoltà nel poterli asciugare.
Si percepiva che le pietre fossero lisce, le scarpe servivano a far presa sul muschio che le rendeva scivolose, fu proprio scivolando su una di esse che mi ritrovai fra le braccia di Ginevra.
Il seno l'uno contro l'altro, potemmo percepire entrambe la consistenza dei capezzoli e il tentativo di diventar più irti frenato solo dalla reciproca pressione.
Le mia braccia attorno al suo collo, le sue ad avvolgere la mia schiena, sentivo i battiti del suo cuore, come probabilmente lei sentiva la cavalleria alla carica che c'era nel mio.
I nasi a pochi centimetri di disatanza facevano si che potessimo sentire anche il respiro l'una dell'altra.
Ginevra spostò una ciocca di capelli e con naturalezza chiusi gli occhi lasciando che il palmo della sua mano mi facesse una carezza.
Mi persi nel suo sorriso, si avvicinò piano posando le sue labbra per la seconda volta sulle mie.
Fu ovvio un contatto diverso, aspettò solo qualche secondo prima di farlo nuovamente.
Solo al quarto ammisi di non aver baciato nessuno ...