1. 110 - Loretta, lo stupro di gruppo e la violenza


    Data: 27/08/2021, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Lesbo Dominazione / BDSM Autoerotismo Gay / Bisex Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... barbuto si incaricò di ficcarmelo in bocca. Mi spinse senza riguardo alcuno il capo contro il termosifone in modo che l�imbuto non cadesse. Mi spalancarono le cosce legandomi le caviglie alle gambe delle poltrone. Ero completamente alla loro mercè, le ragazze si misero in piedi una alla mia destra e una alla mia sinistra con la mansione di tenermi il capo riverso all�indietro. Le due troiette mi presero entrambe per i capelli tirandomi verso il basso. In fila indiana, uno dietro l�altro i ragazzi iniziarono ad avanzare fra le mie gambe aperte, si menavano il cazzo con la cappella quasi appoggiata all�imbuto, il primo sborrò dentro l�imbuto e un paio di schizzi mi colpirono anche l�occhio destro che rimase con le ciglia quasi incollate fra di loro. Vidi con l�unico occhio rimastomi aperto il secondo arrivare già schizzando all�impazzata, la biondina gli afferrò il pene e cercò di dirigere i getti all�interno dell�imbuto. La sborra colava direttamente nella mia gola e come un balsamo scendeva calda nel mio stomaco. Toccò al terzo, poi al quarto e così via, fino all�ultimo, tutti mi eiacularono in gola, mi sentivo lo stomaco pieno e avevo un sentore di vomito che mi tormentava, ma loro pensarono a lavarmi per bene il viso e a dissetarmi abbondantemente con litri di piscio caldo. Ero divenuta il loro ricettacolo personale, mi avevano usata prima da sborratoio e poi da orinatoio. Mi tolsero l�apribocca, per qualche istante credetti di avere la mascella completamente bloccata, poi ...
    ... poco per volta riuscii a chiudere la bocca. Uno di loro, completamente nudo, uscì sul balcone e ritornò con il cestino delle mollette da bucato. Mentre io, legata al termosifone, ancora una volta urlavo per il dolore, due ragazzini mi piazzarono le pinze sui capezzoli e tutt�attorno ad essi, altre furono piazzate sulle labbra della figa e altre ancora mi strinsero il clitoride. Credetti di impazzire, urlai, li insultai pesantemente, li pregai e supplicai di lasciarmi stare. Non sentirono ragioni, e continuarono a pizzicare con le mollette la mia povera pelle del ventre. Si avvicinò il barbuto e con la sua arma letale iniziò a colpire le pinze da bucato che si staccarono dolorosamente dai miei capezzoli. Gli dissi che era un frustrato di merda, che se lo avessi trovato gli avrei sparato per ucciderlo. Più io lo insultavo più lui mi faceva male, ora mi batteva fortemente con il suo pitone le poppe dolenti, mi schiaffeggiava pure con le sue mani spesse e callose, poi si menò il cazzo e mi sborrò in faccia. Una maschera di sperma ricopriva completamente il mio viso e così, incoraggiati dal barbuto, anche gli altri vollero donarmi ancora una volta il loro seme, nuovamente le femmine a tenermi per i capelli, in modo che offrissi ai maschi infoiati la più ampia superficie copribile.Alla fine dal mio viso colavano lacci di sborra fino al mento, poi rimanevano sospesi molleggiando come un elastico e quindi ricadevano sulle mie tette che in breve furono ricoperte di uno spesso strato ...
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