1. Creature della notte - 3


    Data: 28/08/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... violentato, mi hai distrutto la vita, lo capisci questo?”
    
    Lorenzo abbassò la testa ammutolito: sì, lo capiva adesso, capiva tutta l’enormità di quanto aveva fatto, capiva quale tragedia si può generare da un’azione scioccamente ispirata dal bisogno d’amore: una tragedia che finisce col travolgere indistintamente entrambi, il carnefice e la vittima… e chissà alla fine chi ne soffre di più.
    
    Lorenzo boccheggiò, sentendosi soffocare a quella constatazione.
    
    “Scusami…”, riuscì a mormorare.
    
    “Ma vaffanculo, stronzo!”, gemette Rino, accasciandosi in ginocchio e stringendosi la testa fra le mani.
    
    Lorenzo lo guardò: avrebbe voluto spiegargli, avrebbe voluto dirgli tutte le cose che si sentiva nel cuore; ma come riuscire a superare quel muro di diffidenza che lui stesso aveva eretto, quell’abisso di dolore che lui stesso aveva scavato? Scosse la testa, impotente, e si avviò verso la porta.
    
    Rino se ne accorse, si riscosse di scatto, come al rallentatore vide Lorenzo allungare la mano verso la maniglia e subito si sentì trasformare il cuore in un pezzo di ghiaccio, si sentì mordere, straziare le carni da un senso di perdita irreparabile, insostenibile.
    
    “E io cosa faccio adesso? – gemette, alzandosi e allungando le mani con le palme all’insù – Cosa faccio adesso... adesso che ti amo?”, e il suo tono era straziante.
    
    Come al rallentatore, Lorenzo ritrasse la mano, si voltò a guardarlo e tornò indietro, un passo dopo l’altro. Gli strinse entrambe le mani.
    
    “Puoi ...
    ... cercare di perdonarmi… - rispose con un sorriso triste – Possiamo ricominciare da capo…”
    
    Rino lo fissò negli occhi, come a verificare la sincerità di quelle parole.
    
    “Vampiro del cazzo!”, sbottò poi, avventandosi ad abbracciarlo con forza e abbandonandosi finalmente ad un lungo pianto liberatore.
    
    “Non ti perdonerò mai, giuro!”, disse Rino, stringendolo convulsamente, una volta che il pianto ebbe sfogato tutta la sua amarezza.
    
    “E io ce la metterò tutta, amore mio, ce la metterò tutta perché tu lo faccia, te lo giuro!”
    
    “E allora comincia a darmi un bacio…”
    
    “Comunque, avevi ragione, - disse Rino, quando le loro labbra si disgiunsero molto tempo dopo – quei denti del cazzo, davano fastidio pure a me!”
    
    Poi si accorse del grosso livido che Lorenzo aveva sulla mascella.
    
    “Ti fa male?” gli chiese, sfiorandolo con la punta delle dita.
    
    Lorenzo si ritrasse.
    
    “Un po’…”, gemette.
    
    “Mi dispiace…”, fece Rino, ed era sincero.
    
    L’altro fece spallucce.
    
    “Me lo sono meritato.”
    
    “Ma perché l’hai fatto?”
    
    “Perché ero disperato…”
    
    “Non capisco.”
    
    Allora si sedettero sulla sponda del letto.
    
    “Una sera venni nella tua pizzeria con altri amici, - raccontò Lorenzo, tenendogli la mano – eri così bello… mi innamorai subito di te. Tornai da solo, non so quante volte, cercai di attirare la tua attenzione, ma era come se non esistevo… Tu mi guardavi attraverso, senza vedermi… Ero disperato… Allora decisi che dovevo fare qualcosa che ti costringesse a vedermi, che ti ...
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