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Un nodo di solitudine
Data: 10/01/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: BlackInk, Fonte: Annunci69
... esterrefatto. Mi chiesi se mi stesse prendendo in giro o cosa. Grazie alla mia capacità di non apparire non ero mai stato oggetto di bullismo e nemmeno in quel mi sentii la vittima predestinata per qualche scherzo di cattivo gusto. Inoltre analizzai il suo sorriso e non mi parve quello di un carnefice. Mi parve un sorriso schietto e dolce. Mi avvicinai cercando di nascondere il mio imbarazzo, imitando senza troppo successo un passo disinvolto. “Sei sfuggevole.” mi disse come prima cosa, senza nemmeno presentarsi. Rimasi a bocca aperta. “Non ti si riesce mai ad avvicinare a scuola. Ti fai le tue lezioni e poi sparisci.” Non capii se fosse un’aggressione o solo una constatazione del mio stato. Restava il fatto che qualcuno s’era preso la briga di osservarmi, seguire i miei movimenti e cercare di contattarmi. Ne fui felice. “Piacere, Diego.” allungò la mano verso di me. La strinsi e mi presentai anch’io. Diego aveva un sorriso amichevole ed emanava uno strano stato di calma, di piacevolezza. Inoltre era davvero bello. Non mi ero mai immaginato a pensare questa cosa di un uomo, ma con Diego non riuscii a farne a meno. Era un bello da mangiare, da stringere, da coccolare, e vicino a lui sentii che quel grande vuoto che portavo dentro si stava come sciogliendo. Mi prese per un braccio e mi condusse all’interno. “Cosa bevi?” mi chiese. Non ero un bevitore, nemmeno occasionale. Restai ancora interdetto. Balbettai qualcosa di poco intellegibile ma Diego capì ...
... ugualmente quello che mi passava per la testa e per la pancia. “Simo, fagli un Martini Light.” ordinò al barman. Con in mano i bicchieri ci inoltrammo nel locale. C’erano diversi gruppetti seduti ai tavoli e la musica era abbastanza alta. Non avevo molta esperienza di vita notturna ma quel bar iniziava a piacermi. “Non si sa nulla di te.” iniziò Diego quando ci fummo seduti. “Ho chiesto in giro ma sembra che tu non voglia lasciare traccia.” Quell’affermazione mi colpì come una frustata in pieno viso. Chi era questo bellimbusto per venire a farmi la morale? Cosa ne sapeva lui di me? Ecco… cosa ne sapeva lui di me… e in quel momento iniziai a raccontare tutto quello che per anni mi sono tenuto dentro. Raccontai a Diego, un perfetto sconosciuto, tutta la mia solitudine, tutto quel grande vuoto che mi attanagliava il petto. Un vuoto che vicino a lui sembrava come disciogliersi. Parlai e parlai, avvicinandomi al suo orecchio per sovrastare la musica che riempiva il locale. Parlai come non avevo mai fatto, senza nemmeno preoccuparmi se quelle mie parole infastidissero il mio unico interlocutore. Quando alla fine il fiume della mia frustrazione si esaurì guardai Diego in viso. Avevo paura di quello che Vi avrei trovato ma lo guardai ugualmente. E lo trovai sorridente. Un sorriso caldo e accogliente, un sorriso comprensivo che non chiedeva nulla in cambio della sua amicizia. Non avrei mai pensato di trovare un persona così. Sentii che la mia solitudine, almeno per ...