1. A 15 anni fu la mia prima volta. (3' parte)


    Data: 10/01/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Stalio, Fonte: Annunci69

    ... ancora di esitazione, poi si decise a pulire tutto, mentre l'uccello mi si stava ammosciando.
    
    Finito il lavoro, si tirò su. Non accennò neanche alla pretesa di fare qualcosa a me. Facendolo segare l'avevo fatto svuotare.
    
    Ci rivestimmo tutti e tre, ed io per evitare che la sborra di Roby mi colasse lungo le gambe, posizionai della carta igienica arrotolata tra le mutande ed il buco, a mo' di pannolino.
    
    Usciti fuori, Elio chiuse tutto, poi, salutandoci: "Ragazzi io vado avanti, è tardissimo."
    
    Anche io e Roby partimmo con i nostri motorini, ma con più calma.
    
    Sulla strada statale, ci sorpassavamo a vicenda, e lo guardavo quando ce l'avevo di fianco, e lui spesso si girava verso di me e sorrideva.
    
    Aveva un bel sorriso, dolce, ed era bello con i capelli al vento.
    
    Prima di entrare in paese, lui che mi era davanti, mi fece segno con una mano invitandomi a seguirlo, e ci imbucammo su una stradina secondaria, in mezzo ai filari di alberi di ulivo.
    
    Si fermò vicino ad una di quelle casine di campagna in pietra, mezza diroccata.
    
    Mi disse: "Tu hai fretta di tornare a casa? Stiamo un altro po' insieme?"
    
    Come dirgli no?
    
    In giro non c'era anima viva, ci sdraiammo a terra in mezzo all'erba, sotto un albero, lui appoggiato con la schiena contro l'albero ed io disteso in lungo con la testa appoggiata sulle sue cosce, e parlammo.
    
    Cominciai io: "Roby ti posso chiedere una cosa?"
    
    "Dimmi....." Mentre mi accarezzava i capelli.
    
    "Ma tu sei stato mai..... Sei ...
    ... mai stato con un uomo? Nel senso...sei stato preso quando eri più piccolo?"
    
    Silenzio, poi: "Non ho mai raccontato a nessuno questa storia. Comunque si, è successo, ed erano in tre, tutti dell'età di mio padre e suoi amici."
    
    "Suoi amici? Uomini adulti?"
    
    "Si. Uno, in particolare lo conoscevo bene. E mi piombò in casa un giorno che lui sapeva che i miei erano fuori, e non sarebbero tornati prima di sera. Lo feci entrare, lo conoscevo. Dopo pochi minuti arrivano gli altri due, lui gli aprii la porta, ed in brevissimo mi devastarono. Mi presero per ore ed ore, a turno, comunque sempre due alla volta. Tu non immagini cosa dovetti sopportare...a dodici anni."
    
    "E dopo, non dicesti niente ai tuoi?"
    
    "No. Per lo stesso motivo che tu non vuoi che si sappia in giro quello che è successo oggi. Per vergogna, perché comunque passavo per uno che aveva il culo rotto, no...avevo troppo da perdere. Lasciai andare."
    
    "Ci fu solo quell'episodio?"
    
    "Si, ma ti assicuro che mi bastò."
    
    "E ti piacque?"
    
    "No...troppa violenza ed umiliazione...piangevo e basta. È stata l'ultima volta che ho pianto."
    
    Si zittii per qualche attimo.
    
    Poi: "Ma quando sono cresciuto li ho beccati uno ad uno, e li ho massacrati di botte."
    
    "E poi? Anche tu sei diventato un po' come loro."
    
    "Sapevo che saresti andato a parare lì... Forse si, forse no...in questi ultimi due anni mi sono divertito parecchio, ma quasi sempre senza violenza."
    
    "E di me.....cosa vuoi farne?"
    
    "Tenerti, e ti prenderò ...