1. (prima parte) - la sindrome di stoccolma


    Data: 12/01/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: masogay1

    LA SINDROME DI STOCCOLMA
    
    Carissimi, eccoci ancora una volta con voi.
    
    Oggi vi riferiremo una storia che ci è stata raccontata dal protagonista, che, a suo dire, è totalmente vera. La riportiamo interamente come da lui raccontata in prima persona. Giudicate voi. Buon divertimento da Sergio e Mirko!
    
    “… Quella mattina avevo gran voglia di scopare, e, poiché eravamo ormai a metà maggio ed era una bellissima giornata di sole, decisi di prepararmi al meglio per fare colpo!
    
    Ero (allora! …) un bel ragazzo, solo al mondo, di 28 anni, mi chiamo Marco, sono alto 1,80, magro, bruno ed un po’ scuro, mediterraneo, ben dotato, con i capelli ricciolini, uno, diciamo, alla Lucio Battisti alla mia età, ed ero (allora!…) solo attivo.
    
    Era tanto tempo che non mi svegliavo con una simile voglia, e tutto carino e profumato, con un jeans a vita bassa sdrucito, una bella T-shirt aderente bianca ed un giubbino tessuto vela anch’esso bianco mi avviai a caccia.
    
    Essendo mattina non potevo recarmi in uno dei luoghi soliti del battuage di Napoli, Villa Comunale, Piazza dei Martiri, Sauna, ecc., quindi, presi la metro, direzione Garibaldi, per recarmi in zona stazione centrale.
    
    Giunto sul luogo, speravo di incontrare uno dei tanti bei ragazzi sfaccendati nostrani, nordafricani, asiatici e di colore, che pascolano in piazza e nei vicoli circostanti in attesa di incontri, alla ricerca di un po’ di svago, e, magari speranzosi di lucrare una marchetta di pochi euro.
    
    Di solito non mi ...
    ... piacevano le marchette, ma, nella circostanza, dovevo fare di necessità virtù: poiché, era mattina, una ricerca in chat avrebbe richiesto troppo tempo e non volevo passare alla ricerca tutta la giornata, e, soprattutto, avevo la necessità impellente di svuotare le palle. Oltretutto, una scopata, … esotica, mi intrigava molto!
    
    Mi ero, quindi, munito di preservativi, un po’ di soldi per un alberghetto compiacente e per un regalino …, qui le chiamano … un po’ di rose.
    
    La circumnavigazione di Piazza Garibaldi, però, non portò a nessun incontro interessante! Di gente ce n’era, ma soggetti decisamente brutti, alcuni molto trasandati e sporchi, insomma, niente di niente!
    
    Un po’ demotivato giunsi all’ultimo luogo che poteva darmi ciò che cercavo: pur titubante, mi diressi verso l’ultima spiaggia, il più famoso cinema porno della città.
    
    C’ero già stato qualche volta, e per la verità, avevo sempre combinato, anche gratis, in quanto spesso avevo incontrato persone, per lo più ragazzi piacevoli, con le mie stesse esigenze e senza pagare,
    
    Acquistato, con un minimo di imbarazzo, il biglietto, entrai nella storica sala, che conoscevo a menadito. Una nuvola di fumo stantio, qui il divieto di fumo è disatteso da tutti, mi avvolse all’ingresso.
    
    Il solito spettacolo consueto: un filmaccio etero con troiacce con la fessa in bella vista e cazzi spropositati, senza trama, ma solo scopate, che nessuno guardava; poche persone sedute in modo sparpagliato, alcune intente a masturbarsi, ed ...
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