(prima parte) - la sindrome di stoccolma
Data: 12/01/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: masogay1
... voglia di bocca o di culo!”. Mi rispose: “… Certo! Vieni!”.
Mi condusse, tenendomi per mano, verso uno dei wc, nei servizi igienici .Mentre camminavamo, mi passò di striscio un ragazzo che sottovoce mi sussurrò: “… Sta attento!...”. Fra me e me mi chiesi cosa intendesse con quella frase…
La zaffata fetida di piscio mi prese immediatamente alla gola! Molti dei wc erano impraticabili, sporchi com’erano: un lago maleodorante invadeva tutto il pavimento, tuttavia, quell’odore pungente, l’aspetto squallido di quel luogo ed anche la temperatura elevata, con l’eco dei gemiti del film che arrivavano sommessamente, mi fecero arrapare a dismisura!
Con fare autoritario mi condusse verso una porta che era chiusa. Estrasse dalla tasca una chiave a quadrello, simile a quelle che si usano sui treni, e la infilò senza indugio nella serratura che, me ne accorsi solo allora, accoglieva quel tipo speciale di chiave.
Era anche quello un wc, ma riservato, non in uso, perfettamente pulito.
Mi tirò dentro, senza indugio e subito chiuse lo scrocco della porta. Quel cesso era ora il nostro … nido d’amore!
Mi sbattette con le spalle al muro ed immediatamente iniziammo a pomiciare, baciandoci. Nel frattempo mi palpava dappertutto e sentivo il suo grande pacco che premeva sul mio. Mi teneva fermo, spalle al muro, anche in virtù della sua forza.
Iniziò a sbottonarmi i pantaloni e subito, scostato il mio slip, si impadronì del mio uccello, masturbandomi con arte. Aveva la mano ...
... morbidissima! Nel frattempo si era sbottonato i jeans, calandoseli. Il mio cazzo iniziò a gonfiarsi a dismisura …, mentre si bagnava abbondantemente!
Solo allora, però, capii che le cose non andavano come speravo!
Non ebbi modo di rendermi conto di quanto stava succedendo: con una forza inattesa iniziò a spingermi violentemente verso il basso premendo con forza sulle spalle: non potei non abbassarmi, in ginocchio, fino a che mi trovai il suo pacco premuto sulla faccia! Era grandissimo,.. Pulsava di vita propria!
“… Che fai? … Non voglio! … Non cerco questo! … Voglio darlo! Non lo prendo! Mi fa schifo!”
Il Dr. Jeckyll divenne, in un attimo, Mr. Hyde!
Solo allora sentii la sua vera voce, roca:
“… Che te crerive, stronza? Che ‘mo’ pigliavo io? … E t’eri fatto male ‘o cunto! Song’io cha’ to’ dongo! … Jà! … Famme nù bucchino!” (Cosa credevi, stronza? Che lo prendevo? Hai fatto male i conti! Sono io che lo do! Fammi un pompino!”
Ero sconvolto! Premeva sempre con più forza! Non potetti non prenderglielo in bocca! Era enorme! Me lo infilò in un attimo! Senza attendere un istante, iniziò a pompare furiosamente, procurandomi grandi conati di vomito. Ero umiliato, avvilito, … non finiva mai! Il sapore acre del suo cazzo, un misto di sudore, piscio e sborra mi dava il voltastomaco.
“… Sì ‘o secondo, ‘a stammatina! Aggi’a sbacantà ‘e ppalle! … ‘nu’ bucchino sulo nun m’è abbastato! …” (Sei il secondo stamattina! Devo svuotare le palle! Un solo pompino non mi è bastato!) ...