1. Riscoprirsi


    Data: 13/01/2018, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Lesbo Dominazione / BDSM Autore: GraceGrey, Fonte: RaccontiMilu

    Camminavo lentamente per i corridoi dell�Università, tenendo stretta la tracolla della mia borsa, e con lo sguardo chino per terra.Mi presento: mi chiamo Sara, ho 22 anni e frequento Ingegneria. Sono fidanzata con Marco da ormai sette anni, ed &egrave stato l�unico uomo della mia vita. Non mi fa mancare niente, e credo di amarlo veramente. A detta di Marco e dei vari apprezzamenti che mi fanno in giro, non sono niente male: una quarta abbondante di seno, un po� di pancetta e un culo che fa girare la maggior parte delle persone: alto e grosso. Anche io adoro quella parte del mio corpo, e non faccio altro che ammirarmela quando sono davanti ad uno specchio.Proprio per accentuare il mio lato B oggi indosso un paio di leggins di pelle, che ovviamente nascondono poco il perizoma che porto sotto, quasi invisibile. Un reggiseno a balconcino che mette in mostra la parte superiore del mio seno, e una magliettina che copre a malapena l�ombelico. Credo che si vedano anche le labbra della mia passerina, dai leggins di pelle.E� un abbigliamento osé, e che non fa assolutamente per me, ma ho dovuto farlo per forza: il professor Masini mi ha bocciata all�esame di Analisi 1 per la terza volta, e questo proprio non posso accettarlo.Ho parlato con Celeste, una mia collega che aveva fatto la mia stessa fine, ma mi ha detto di andare al ricevimento per parlare con lui. Un uomo alto, un po� in carne e con la sudorazione facile.Celeste quel giorno aveva messo una minigonna rasofica, e dopo il ...
    ... ricevimento mi aveva chiamata felice per dirmi che il professore aveva cambiato idea, facendole passare l�esame con un misero venti, ma andava bene. Anche a me, sarebbe andato bene qualsiasi voto. Dovevo passarlo, e basta.Celeste era stata chiara: lui non l�aveva nemmeno sfiorata, e di conseguenza nemmeno lei. Nulla. Soltanto quell�abbigliamento che sicuramente l�aveva fatto drizzare a quel porco, ma nulla di più. E se per un venti ci voleva così poco, beh, ero ben disposta a farlo. Lontano dagli occhi di Marco, che in quel momento stava proprio lavorando.Tiro un sospiro fuori la porta dell�Ufficio, guardando attentamente la targhetta di ferro fuori la porta: Dott. Masini.Presi coraggio, e bussai. E di coraggio ce ne voleva tanto, visto l�abbigliamento con il quale mi ero presentata.�Avanti!� La sua voce era potente, e la maggior parte a lezione mi metteva timore.�Salve Professore.� Entrai cautamente, guardando quell�ufficio con al centro una grande scrivania di mogano, e il professore seduto sulla poltrona di pelle dall�altra parte.�Richiuda la porta.� La chiusi, e voltandomi diede una bella vista del mio lato B. Mi voltai di nuovo, mentre lui stava appena leccando le labbra e mi indicò la sedia di fronte.�Signorina Paolini Sara.� Esordì, prendendo delle carte davanti a lui. �E� qui per discutere del suo esame.�Non risposi, annuendo semplicemente.�C�&egrave da dire che ha sbagliato molte cose, signorina. Non riesco a spiegarmi il perché, però. Mi ricordo di lei a lezione, sempre ...
«1234»