1. Il boschetto dei porcelli


    Data: 26/04/2020, Categorie: Prime Esperienze Tue Racconti Autore: Fabrizio D.L. Novo, Fonte: RaccontiErotici-Club

    ... ambientamento.
    D'un tratto, mi trovai in un posto nuovo, con una situazione difficile sulle spalle, circondato da un ambiente sociale assai diverso e con dei coetanei, molto... diciamo “ruspanti”.
    Il primo periodo fu il più duro. L'integrazione, gli studi ed il fatto che non conoscendo nessuno, ero sempre solo.
    La chiave di volta, fu seguire un corso di inglese dopo scuola. Riuscii finalmente ad interagire con i miei coetanei del posto e conobbi la mia vicina di casa. Valentina. Che anche se eravamo in classe assieme e abitavamo a neanche dieci metri di distanza, non mi aveva mai parlato.
    
    Il primo incontro di tipo sessuale, lo ebbi con lei e suo fratello, infatti. Non ricordo quanti anni avevo, ma era l'estate tra la quinta elementare e la prima media. Loro erano i miei vicini di casa e giocavamo sempre assieme. Suo fratello aveva un anno in meno di noi e si chiamava Luigi. 
    Tutto accadde perché Vale aveva trafugato delle sigarette al suo patrigno e noi ci eravamo nascosti in un boschetto a fumarle.
    Ricordo che nessuno aspirava, ma la cosa ci eccitava tutti tantissimo.
    Forse perché ci credevamo grandi o per l'eccitazione di fare qualcosa di proibito, fatto sta che iniziammo a toccarci.
    Per me era il paradiso. Potevo avere contemporaneamente sia un maschio che una femmina con cui giocare. Non è che si facesse granché,eh! Ci si toccava e si provava ad inserire il pisello dentro alla patata super pelosa di Vale, ovviamente senza risultati. Ricordo poi che, visto che ...
    ... non entrava, lei mi aveva proposto di infilaglielo nel sedere.
    Ovviamente nemmeno lì entrava, ma era molto più piacevole perché trovava più carne su cui strusciare.
    Vale non era proprio bellissima. Era piuttosto grossa e non particolarmente bella di viso. Ma aveva due tette grosse che sembravano due vulcani. Stavano dritte con le punte in fuori, contornate da un aureola scura ed io amavo a dismisura succhiargliele e mordicchiarle.
    A lei piaceva molto, specie quelle volte in cui non c'era suo fratello. Ricordo che mi diceva di spingerle il pisello più forte, che sarebbe entrato, che le avevano raccontato che quando entrava faceva male ma poi era una goduria, ma niente, alla fine non entrò mai.
    Un pomeriggio passammo due ore a provarci distesi in un campo. Io spingevo e lei me lo teneva fermo in posizione. Poi facevo su e giù, ma alla fine, ne guadagnai solo un forte mal di schiena ed un po' di nausea da sigarette.
    Ricordo che mangiavamo le Rossana per toglierci la puzza dalla bocca.
    
    Fu in quell'estate che scoprimmo il boschetto dei porcelli.
    Ogni giorno, durante l'estate, andavamo in giro per i campi a camminare e a tessere le nostre avventure di gioco e di scoperta. Stavamo fuori casa per ore, pomeriggi interi, ed essendo circondati dai campi facevamo chilometri su chilometri ogni giorno tra boschetti e praterie coltivate a trifoglio o a mais.
    Durante un'esplorazione di una zona che non avevamo mai battuto con i nostri giochi, ci infilammo in un bosco molto fitto (si ...
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