Il boschetto dei porcelli
Data: 26/04/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Tue Racconti
Autore: Fabrizio D.L. Novo, Fonte: RaccontiErotici-Club
... al tempo stesso, sembrava muco viola, ma nel suo essere schifosa era anche bello tenerla in mano e schiacciarla.
Pensai che fosse più o meno della stessa consistenza dello sperma.
Proprio per quello, decisi che il giorno dopo sarei tornato al boschetto ed avrei cercato per terra per trovare lo schizzo, così l'avrei visto e avrei capito cos'era.
Il giorno dopo, eccitato come un coniglio, partii in bici verso il boschetto.
Entrai di nascosto dalla solita parte, l'opposta rispetto alla casa e mi misi a cercare.
Non avevo considerato che la terra assorbe i liquidi e che trovare uno schizzo di sperma in un bosco era praticamente impossibile.
Ero veramente spiaciuto. Mi ero fatto tutta una serie di filmini mentali in cui prendevo quel liquido e lo toccavo, e poi... chiaramente... lo assaggiavo.
Avrei capito il gusto di un vero pisello. Il gusto del cazzo di un adulto.
Ero fuori di me.
Ma niente.
Quello spruzzo era andato perduto.
Chissà quando mai mi sarebbe capitata un'altra occasione del genere. Quante possibilità c'erano che un grande venisse a farsi una pippa nel boschetto, proprio mentre ero li.
Nel frattempo, il papà di Paola era sul campo sopra il trattore che faceva avanti e indietro. Io lo tenevo d'occhio ed infatti, ad un certo punto, il suo trattore arrivò sino ai margini del boschetto e si fermò.
Io mi ero di nuovo fiondato nel mio nascondiglio e speravo che anche stavolta si sarebbe fatto una bella pippa.
Stavolta sarei stato attento ed avrei visto il ...
... punto esatto in cui cadeva il suo sperma.
L'uomo, entrò sbuffando. Era a petto nudo e tutto sudato. Al tempo avrà avuto circa trentacinque anni, ma aveva già una bella pancia.
Guardò per terra e brontolò ad alta voce.
-Ancora?- poi seguirono un paio di bestemmie. -Ma sta gente vien a curiosare, ma non si fa mica guardare...-
In quello, si abbassò i pantaloni e rividi quel pisello. Proprio li davanti. Iniziò a muoverlo un po', sbattendolo a destra e a sinistra e dopo poco diventò duro e grosso e tornò a segarsi come il giorno prima, muovendo avanti ed indietro il bacino.
Sapendo che ero ben nascosto, mi misi la mano dentro al pantaloncino corto ed iniziai a segarmi guardandolo.
Quando si tese tutto e mugugnò, i miei occhi si fissarono sulla sua punta, attento ad ogni segnale di spruzzo e su dove sarebbe caduto.
Invece, all'ultimo, estrasse di tasca un fazzoletto in carta e lo posizionò davanti alla cappella. Dopo esserselo pulito per bene, lanciò il fazzoletto nel bosco. A pochi centimetri da dov'ero nascosto. E se ne andò.
Quando sentii il trattore ripartire, allungai la mano che mi tremava ed aprii il fazzoletto.
Aveva un odore pungente e sentii subito la carta bagnata e calda e questo mi stupì. Non avevo considerato l'idea che fosse calda.
Annusai a fondo e capii che era la cosa più sporca che avevo mai fatto in vita mia. Ero in estasi.
Lo toccai con le dita e sentii la viscosità ed il calore. Non era come lo skifidor, era più morbido e... liquido. Le mani ed il ...