1. Il boschetto dei porcelli


    Data: 26/04/2020, Categorie: Prime Esperienze Tue Racconti Autore: Fabrizio D.L. Novo, Fonte: RaccontiErotici-Club

    ... fazzoletto erano bagnate e quella sostanza si appiccicava alle dita creando fili bianchi.
    Poi non resistetti più.
    Rovesciai quella crema calda sulla mano destra ed iniziai a spalmarla sul mio pisello masturbandomi.
    Verso la fine, quando sentii che ero al culmine, con quell'odore che mi stava dando alla testa, non riuscii a trattenermi e mi misi le dita in bocca.
    Leccai tutto, anche il fazzoletto, mentre con un colpo, sentii uscire qualcosa dal mio cazzo.
    Avevo sborrato anch'io.
    La mia prima eiaculazione fu così, con la bocca piena di sborra di un grande.
    Non so se gridai per il piacere, ma vidi che l'uomo era in piedi sul trattore che guardava verso il boschetto.
    Me la stavo facendo sotto e scappai fuori.
    Marco tornò dentro al boschetto ed io feci finta di arrivare in quel momento in bici e mentre lui si era sporto oltre, verso la strada, lo salutai con fare disinvolto.
    -Buongiorno.-
    Lui mi fissò per un po' e poi mi sorrise divertito
    -Ciao Fabrizio. Come mai da solo?-
    -Eh, la Vale e Lu sono andati in vacanza.-
    -Orco... - disse lui. -Eh, beati loro. Anche Paola è al mare con la mamma... tutti in ferie e noi qua! Disse con aria dispiaciuta. -Vuoi venire dentro a mangiare un gelato?-
    In quel momento sbiancai.
    I nonni mi avevano sempre detto di stare attento, che c'era gente che si approfittava dei bambini, di non accettare cose dagli estranei.
    E se mi avesse visto? Pensai
    E se adesso volesse farmi del male come mi aveva accennato a casa mia?
    -No grazie, sto ...
    ... tornando a casa.- rifiutai gentilmente.
    -Come vuoi.- fece lui. -Se passi di qua, fermati pure...- disse. Ma il suo sguardo tradiva qualcosa, lo sapevo, ne ero convinto. Mi aveva visto...
    Penso che diventai come un peperone dalla vergogna. Mi aveva visto fare quelle porcate.
    -Va bene, grazie.- dissi. E feci per andarmene.
    -Aspetta.- mi fermò scendendo sulla strada. Venne sino da me e sentii uno strattone su sedere.
    -Guarda che ti sei incastrato dei rovi sul sedere.- disse tirandomi via un lungo rovo che mi si era impigliato dietro.
    -Ahi!- urlai. Più per lo spavento che per il dolore.
    -Oh scusa!- mi disse. E con quello mi accarezzò il sedere.
    Ero come tutto irrigidito dalla situazione ed anche molto spaventato.
    Intanto lui non smetteva e continuava a massaggiare.
    -Scusa bello.- mi disse -Va meglio?- e sottolineò le parole con delle palpatine
    -Si. si.- dissi. -Fatto niente.- 
    -Bene, allora.- disse lui con altre due palpate a mano piena. -Vai.- e mi accompagnò la partenza in bici premendo forte il suo dito in mezzo al culo. E rise.
    Risi anch'io e partii verso casa.
    Prima della curva mi girai a guardare. Ero completamente sudato dalla paura. E con la coda dell'occhio lo vidi in fondo alla strada. Sembrava che si fosse abbassato i pantaloni e io mi diedi alla fuga.
    Prima di arrivare a casa, mi nascosi in un campo di pannocchie per riprendermi dalla paura.
    Una volta calmato, ripensai al fazzoletto. Mi portai le mani al naso e sentii di nuovo quell'odore inebriante. ...
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