1. Gli sposini della porta accanto


    Data: 13/01/2018, Categorie: Etero Autore: benves

    Ricordo che si era il 1985, e più precisamente nell’autunno di quell’anno, quando l’appartamento accanto al quale io abitavo, venne dato in affitto ad una giovane coppia di sposini.
    
    Lei era bella, alta, sui vent’anni, un fisico slanciato, capelli biondi e lunghi, che le contornavano il suo dolce viso.
    
    Lui invece se la mia memoria non m’inganna, avrà avuto intorno ai trent’anni, alto più o meno un metro e settanta per ottanta o novanta chilogrammi di peso, capelli castani tagliati corti, occhi scuri, vivaci, ed un viso paffutello e simpatico.
    
    Conducevano una vita tranquilla, ma quel che è certo non era sicuramente monotona.
    
    Erano innamoratissimi l’uno dell’altra, lo si vedeva da ogni loro piccolo gesto, da ogni loro singolo sguardo, come è giusto che sia tra due persone che si amano e sperimentano da poco tempo l’eccitante avventura del vivere insieme.
    
    Una coppia normale insomma, come tante altre, ma divennero in breve la mia ossessione.
    
    Vi starete di certo domandando il perché di un tale stato d’animo, ve lo spiego subito.
    
    Tanto per cominciare è bene che voi sappiate un piccolo ma fondamentale particolare: la loro camera da letto era divisa soltanto da una sottile parete dalla mia, cominciate a capire ora il motivo del mio tormento?
    
    Non è poi così difficile immaginare che cosa faccia una coppia così innamorata di notte in camera da letto.
    
    Così quasi tutte le notti non riuscivo a dormire sentendo i loro gemiti accompagnati dal cigolio ritmico del ...
    ... letto, ed io mi giravo e rigiravo fra le coperte, fino a quando in preda ad una viva eccitazione, mi tiravo giù i pantaloni del pigiama, infilavo una mano negli slip, tirandone fuori il mio cazzo già duro, e cominciavo a masturbarmi freneticamente nel buio della mia camera, ed insieme alla mia mano partiva anche la mia fantasia.
    
    Era in pratica come sentire il sonoro di un film hard, ma molto più reale, più vero, perché sapevo che al di la di quella parete, c’erano due persone reali che non stavano facendo del puro e semplice sesso, ma che si stavano amando con intensità trasporto e ardore, ed io cercavo d’immaginarmi i loro corpi nudi, avvinghiati nella passione dell’amplesso amoroso.
    
    L’espressione del volto di lei, mentre distesa sul letto con le cosce aperte, ansimava sentendo il cazzo duro e grosso di suo marito che gli si muoveva nella fica, scopandola.
    
    I loro gemiti poi si facevano più intensi, la cadenza ritmica data dal cigolio del letto cambiava, intuivo da questo che avevano cambiato posizione, e con gli occhi della fantasia vedevo che ora era lei seduta a cavalcioni sul cazzo di lui, come un fantino in groppa al suo cavallo, e se lo spingeva dentro fino in fondo, cavalcandolo, chiavandolo, e ancora l’immaginavo intrecciati in un godurioso sessantanove, lui con il viso affondato nel soffice pelo della sua fica vogliosa, e lei che si infilava il cazzo in bocca fino in fondo alla gola, succhiandolo, leccandolo con studiata lentezza, e così via in un susseguirsi ...
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